RIPARTIRE E RIDURRE L’ORARIO – S.Pezzotta – lavorare tutti, è coesione sociale –

LAVORARE MENO LAVORARE TUTTI, così titola il “Dubbio”, la riflessione di Savino Pezzotta che chiede ai lettori di far sapere cosa ne pensano. Nella seconda parte dell’articolo si legge. L’insieme di questi processi obbliga a cambiare i nostri paradigmi ancora molto influenzati dal modello tayloristico. Si apre la possibilità di valorizzare le nuove e diverse forme di lavoro e in particolare quelle che sono orientate a beneficio della comunità, a migliorare le relazioni sociali e l’ambiente, in particolare dobbiamo valutare come la rivoluzione digitale può contribuire allo sviluppo delle economie e della realtà locali. Si tratta di mettere a disposizione prodotti tecnologicamente avanzati per consentire la condivisione delle conoscenze.

Sul finale scrive. Resto convinto che la strada da praticare sia duplice: un programma di formazione e qualificazione permanente a livello di massa sullo schema aggiornato di quello che è stato il diritto allo studio e le 150 ore e avviare con coraggio processi di riduzione di orario.

Savino Pezzotta è stato Segretario della Cisl dal 4 dicembre 2000 e si è dimesso dall’incarico nel 2006, per evitare rotture nella Cisl. Fu un errore pur constatando che troppi e in fretta lo abbandonarono stante l’incalzare di Raffaele Bonanni con la nuova “cordata”. E’ stato vicepresidente della CISL Internazionale e membro del Comitato Esecutivo della CES.

Durante il suo mandato non ha messo al centro della strategia Cisl la ripartizione e la riduzione dell’orario del lavoro, pur non escludendola mai. Ora invece la ritiene una priorità. E’ tra le poche voci autorevoli che in ambito Cisl accolgono le analisi e le proposte di Pierre Carniti e Nicola Cacace.

In allegato anche l’articolo di Rodolfo Vialba, ora pensionato Cisl, da sempre sostenitore della necessità di ripartire e ridurre l’orario di lavoro.

Allegato:
riduzione_orario_di_lavoro_pezzotta.doc
riduzione_orario_e_coesione_sociale_vialba.doc

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *