QUESTO DIFFICILE PRIMO MAGGIO – mancano strategie per il lavoro – così si fa stanca la retorica –

Spesso si dice retorico un discorso con troppa enfasi e antiquato nel linguaggio, in questo caso si tratta di una cattiva retorica che gonfia le frasi; la buona retorica serve invece per dare gambe e respiro alle idee quando sono ben espresse, sarebbero servite in questo difficile Primo Maggio. Con poche altre hanno fatto eccezione le parole del Presidente Mattarella. Sulla carta gli articoli più utili sui giovani disoccupati e per l’occupazione sono stati pubblicati su il Sole. Alleghiamo l'editoriale Primo Maggio, i giovani e quel che non si dice di Alberto Orioli e altri tre articoli correlati utilizzando dati dell’ETUI, il centro studi sindacati europei.

Nell’editoriale de Il Sole si legge:“Ciò (..) è la conferma di quale sia il vero spread da temere: la distanza tra la complessità delle situazioni economiche e sociali in un mondo interconnesso e globalizzato e la iper-semplificazione dei messaggi di chi propone diagnosi e terapie con battute e slogan, fabbricati a uso dell’emotività basica dei gruppi sociali di riferimento. Diventa anche la prateria ideale dove scorazzano indisturbate le famigerate fake news.(…) I giovani sono le vittime vere di questa situazione. (…)

Del resto è difficile scommettere su percorsi formativi certi che possano davvero dare la garanzia del lavoro futuro in questa Italia dove scuola e impiego sono così scollegate. Dove servono più saldatori specializzati o gestori di big data che non avvocati (di cui l’Italia continua a essere in sovrannumero). La confusione è grande sotto il cielo di un federalismo slabbrato che ha proprio nella formazione il suo principale esempio di inefficienza regionale (simbolo tra l’altro della velocità diseguale tra Nord e Sud).

Il fatto che, come scriviamo qui a fianco, anche il progetto europeo di Garanzia giovani finisca in Italia per camuffare semplici stage (nel 68% dei casi) è segno di un errore strategico. Sarebbe meglio che la Garanzia giovani si traducesse in sempre maggiori casi di contratti di apprendistato, ma questa fattispecie di ingresso al mercato del lavoro è da sempre indebolita dalle scarse risorse e dalla incapacità delle Regioni di renderlo strumento appetibile per l’impresa. Un bel tema da Primo Maggio, ma non ne parla nessuno.”

Nell'articolo, sempre su Il Sole, Urgente rafforzare le politiche attive del lavoro" il presidente dell'Anpal Maurizio Del Conte risponde alla domanda sull'eccesivo ricorso di tirocini in Italia con queste parole:  " Il largo utilizzo del tirocinio conferma questa forma di esperienza come l’ingresso principale nel mondo del lavoro in Italia. Va detto, tuttavia, che circa il 50% dei tirocini di Garanzia Giovani ha condotto alla stipula di un contratto di lavoro e questo è un dato molto positivo. Certamente la forbice con gli altri paesi dimostra al contempo che dobbiamo orientarci verso una migliore organizzazione della transizione scuola/lavoro, che nel nostro Paese è presente quasi esclusivamente negli istituti tecnici, professionali e negli Its. È questa un’altra grande sfida dell’Agenzia nazionale: mettere in stretta relazione il mondo della scuola, universitario e della formazione con il sistema delle imprese e la domanda di lavoro che esprime."  (…)

Nicola Cacace, per la nota 17 dell’Isril, scrive “Scandalo italiano, i giovani fuggono da un paese senza giovani(allegato) iniziando con queste considerazioni. Un paese dalle culle vuote come l’Italia dovrebbe essere accogliente per i suoi giovani sulla base della legge della domanda e dell’offerta, un bene raro come i giovani dovrebbero avere più di una opportunità di domanda  in casa propria. Non è così! Da più di dieci anni l’Italia,che per la bassa natalità è diventato naturalmente paese di immigrazione, offre un paradosso unico, quello di essere anche paese di emigrazione per giovani che non trovano lavoro in patria.

Anche gli ultimi dati sul movimento migratorio sono sconvolgenti. Nel 2016 sono emigrati dall’Italia 115mila unità di cui 35mila giovani quasi tutti laureati e diplomati. È la peggior notizia sulla salute del nostro paese, salute economica e sociale, antropologica e politica. Sia sotto l’aspetto strutturale, i giovani scappano da un paese vecchio carente di giovani, che sotto l’aspetto  tendenziale, il fenomeno è in forte espansione, gli emigrati del 2016 sono 75mila in più del 2010. (…)

 

Allegati

  • Il lavoro è legato alla demorazia_Mattarella_Repubblica
  • Il Primo Maggio, i giovani e quel che non si dice _Alberto Orioli_Il Sole
  • La mappa del lavoro ai tempi della crisi_ Micaela Capellini Il Sole
  • Neet, un (triste) primato italiano_ Francesca Barbieri Il Sole
  • È urgente rafforzare le politiche attive_ intervista a Maurizio Del Conte_Anpal
  • Cos’è l’ETUI? Centro Studi Sindacale Europeo_web
  • Eurostat rapporto_Infodata_Il Sole
  • La buona retorica  dal web
  • Concertone 1° Maggio a Roma _ Cgil Cisl Uil_ La Stampa
  • 1° Maggio a Portella delle Ginestre_interventi Cisl-Cgil-Uil
  • I giovani fuggono da un paese senza giovani_Nicola Cacace_Isril Nota 17

Allegato:
il_lavoro_e_legato_alla_democrazia_mattarella_primo_maggio.doc
primo_maggio_cio_che_non_si_dice_ai_giovani_orioli.doc
la_mappa_del_lavoro_ai_tempi_della_crisi.doc
neet_un_triste_primato_italiano.doc
istituto_sindacale_europeo_itu-ces.pdf
urgente_rafforzare_le_politiche_attive.doc
cose_la_retorica_web.doc
1_maggio_concertone_di_roma.doc
eurostat_rapporto_infodata_il_sole.doc
1_maggio_a_portella_della_ginestre.doc
i_giovani_fuggono_da_un_paese_senza_giovani_isril_n.17.doc

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