QUANTO SI GUADAGNAVA 45 ANNI FA – differenze tra 12 mestieri e professioni – E.Gorrieri –

Quanto guadagnavano le diverse professioni e mestieri 45 anni fa? Un bracciante 54 €, un manovale edile 68 €, un operaio comune metalmeccanico 70 €, un maestro elementare 70 €, uno spazzino 80 € così pure un usciere telefonico, un portalettere 83 €, un capitano dell’esercito 145 €, un docente universitario 215 €, un giudice del Tribunale 369 €, un primario ospedale 637 €.

La Fim-Cisl nel suo Congresso Nazionale dell’estate 1973 promosse una interessante e efficace iniziativa editoriale (un raccoglitore con 12 cartoline raffiguranti altrettante figure professionali) per valorizzare lo studio che Ermanno Gorrieri trasferì nel suo libro “La giungla retributiva” edito da Il Mulino nel 1972. Sul retro di copertina erano riportte queste valutazioni.

Sono molti gli aspetti per cui la struttura della società italiana è discussa e contestata. Fra questi riveste certamente particolare rilievo la disparità di condizioni economiche in cui vivono i diversi gruppi e strati sociali. Le ingiustizie sono di enorme estensione e portata, al punto che in molti si va facendo strada la convinzione che esse non possono essere ulteriormente tollerate.

Quest’affermazione conserverebbe tutta la sua validità anche se, per ipotesi, si prescindesse dalla situazione sub-umana dì tanti lavoratori del meridione, costretti a scegliere fra la condizione di supersfruttati o di disoccupati a casa propria e l’emigrazione al nord o all’estero.

Infatti le disuguaglianze sono estremamente gravi anche nell'ambito di quella parte del popolo italiano che ha raggiunto i livelli e i modi di vita propri dell’industrialismo avanzato.

Quando si parla di questo argomento, l’attenzione si rivolge, ovviamente, prima di tutto alle punte più elevate della ricchezza e del privilegio: agli ozi e ai lussi della cosiddetta jet society, ai superprofitti della grande industria e dell’alta finanza. alle facili fortune degli speculatori, alle rendite terriere e immobiliari, ai redditi da capitale. Si pensa altresì ai guadagni esagerati di molti commercianti, professionisti, alti tecnocrati pubblici e privati, divi dello sport e dello spettacolo, ecc.

E perfettamente giustificato che queste situazioni di altissimo privilegio siano il bersaglio numero uno dei critici dell'attuale assetto sociale.

Tanto più che tali situazioni non sono il frutto del caso, ma traggono origine da un sistema nel duale i gruppi sociali favoriti sul piano della ricchezza e della cultura dispongono, di conseguenza, anche di un forte potere politico: e se ne avvalgono per  condurre, per cosi dire, una costante “lotta di classe” contro i più deboli, allo scopo di mantenere le loro posizioni di predominio e di appropriarsi di elevate quote del prodotto sociale.

Detto questo, è logico domandarsi se quelle citate siano le sole diseguaglianze che rendono inaccertabile il nostro sistema sociale.

La risposta è negativa. Al di sotto delle posizioni di più accentuato e stridente privilegio – che danno luogo evidentemente al più macroscopico e intollerabile contrasto con le più elementari esigenza di libertà e di giustizia – c’è un tessuto sociale di ceti medi e popolari tutt’altro uniforme e indifferenziato, all’interno del quale si manifestano fenomeni, meno profondi,  ma più diffusi e estesi, di sperequazione e di disuguaglianza. Infatti anche nell’ambito della classe lavoratrice, intesa in senso lato, si verificano fortissime disparità di trattamento economico e conseguentemente di status sociale.

Questa convinzione è uscita confermata e accentuata dalla sommaria ricerca da me condotta, con la quale mi ero proposto di verificare, con un’analisi comparativa sulla remunerazione del lavoro manuale e di quello impiegatizio-intellettuale, l’esistenza di una gerarchizzazione retributiva e sociale non funzionale ad un’economia moderna e razionalizzata e contrastante con le istanze da egualitarismo, di cui si avvertono i primi sintomi nella strategia sindacale di alcune Federazioni operaie.

(da: E. Gorrieri  La giungla retributiva Il Mulino. Bologna. 1972 pag 7)

Allegati

  • “Quanto guadagnano” raccoglitore con le 12 cartoline
  • Nota su quei guadagni relativi all’aprile 1971

Allegato:
quanto_guadagnavano_1973_1.pdf
nota_alle_12_cartoline.doc

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *