QUANDO LA CASSA DEL COMUNE FA CRAC – redazione – territorio 8/4/10

E’ strano ma succede. La campagna elettorale per le Amministrative ( Regioni, Province e Comuni) ha interessato 41 milioni di elettori. Il dibattito politico nazionale è prevalso sui contenuti programmatici e sui bilanci territoriali e locali. Eppure il tema della finanza locale è un argomento cardine anche per poter definire le norme che regoleranno il federalismo fiscale. Infatti sono trascorse due settimane dal voto ed il problema è riemerso!

A Milano, giovedì  8 aprile, quattrocento sindaci di altrettanti comuni della Lombardia hanno pubblicamente manifestato per protestare contro il patto di stabilità imposto dal governo. Simbolicamente hanno consegnato la fascia tricolore al Prefetto. Alla manifestazione hanno aderito sindaci del centro-destra e del centro-sinistra. Il Sindaco di Milano pur condividendo le richieste non ha partecipato perché non ritiene opportuno manifestare contro il Governo.

Il patto di stabilità dovrebbe servire all’amministrazione pubblica per ridurre il debito pubblico nazionale, però negli ultimi anni è stato regolato con alcune norme errate impedendo ai comuni con un saldo attivo di potere spendere. Così succede che ad esempio un Comune che abbia un avanzo di amministrazione di 2-3 milioni di euro, non possa spendere neppure 100 mila Euro per asfaltare le strade! Queste sono le contraddizioni del patto di stabilità. I Comuni da tempo rivendicano alcune modifiche per potere pagare le imprese che hanno concluso da tempo i lavori e per aprire i cantieri quando ci sono i soldi in cassa. Inoltre chiedono che le spese per investimenti sia escluse dal patto di stabilità. Per i comuni che sforano il patto di stabilità si applicano sanzioni: riduzione del 30% degli emolumenti per gli Amministratori, riduzione dei trasferimenti statali.

Il Minestro Tremonti afferma che si possono introdurre modifiche – ma il tempo passa – e  che il federalismo fiscale supererà questi problemi, ma ci vuole tempo.  Campa cavallo che l’erba cresce….…

Sergio Chiamparino, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ha così commentato : “ E’ un’iniziativa che condivido e che spero serva a far capire che per i Comuni italiani non ci sono più margini di manovra …Sono ormai anni che ai Governi che si sono succeduti chiediamo, senza peraltro ottenere risposte, un allentamento dei vincoli che il patto di stabilità impone ai bilanci comunali. Se a questo aggiungiamo i tagli ai trasferimenti statali, che nel frattempo sono aumentati, la situazione che gli amministratori comunali si trovano ad affrontare è realmente insostenibile. Dopo rassicurazioni e promesse da parte del Governo nà la legge Finanziaria nè il recente Disegno Legge Enti Locali hanno provveduto a dare soluzione a questi problemi ed hanno rappresentato ulteriori occasioni mancate per dimostrare la necessaria attenzione alle esigenze dei Comuni’’.

‘’Una protesta, quella di ANCI Lombardia, pienamente condivisibile dunque – conclude Chiamparino – e che intendo far arrivare anche sul tavolo della prossima riunione del Consiglio Nazionale della Associazione, convocato il 28 Aprile a Roma, presentando alcune proposte di mobilitazione e di protesta dei Comuni italiani proprio nei confronti del Patto di stabilita’ interno, che strangola gli enti locali’’.

 

A Torino, per sabato 10 aprile, è stato convocato un interessante convegno, presso la Sala Pasquale Cavaliere  in Via palazzo di Città 14, dalle ore 14,30 alle 18. Promotori i “verdi-arcobaleno”.

Introdurranno l’argomento «QUANDO LA CASSA DEL COMUNE FA CRAC»:

Gianguido Passoni – Assessore al Bilancio della Città di Torino – "La crisi della finanza locale: esempio Torino"

Dario Milano e Gino Scarsi  – Stop al consumo del territorio – " Politica locale e predoni della terra"

Chiara Sasso – Rete dei comuni solidali – "Buone pratiche di democrazia,solidarietà e responsabilità"

Flavia Bianchi – Legambiente Piemonte – "Pianificazione urbanistica, qualità della vita e rapporti sociali

Si cercheranno risposte a queste domande:

Come fa un Comune a non cementificare ( per incassare oneri urbanistici) il territorio se non ha soldi in cassa? Come si fa salvaguardare i beni comuni per garantire la qualità della vita di tutti e la giustizia sociale?

Come fa un’amministrazione comunale a realizzare la "sostenibilità" ambientale, sociale, territoriale economica? Come lottare contro le rendite parassitarie? Come diventare energeticamente indipendentisti?  Come si fa a ridurre la nostra impronta ecologica?

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