POLITICA URBANISTICA A TORINO – Unione Culturale – territorio & politiche locali

A partire dall’autunno 2008 si è costituito presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino un gruppo di studiosi composto da architetti, urbanisti, docenti di varie discipline, responsabili di Associazioni ambientaliste e semplici cittadini con lo scopo di avviare un articolato percorso di ricerca e di dibattito sui temi della città e del territorio, con particolare riferimento alle recenti trasformazioni urbane. A seguito dell’insediamento della nuova Amministrazione cittadina, il gruppo ha inteso raccogliere alcune riflessioni e proposte a partire dal documento di programmazione urbanistica predisposto dall’Assessore Ilda Curti al fine di sottoporle alla pubblica discussione. Il dibattito si articolerà sui vari problemi connessi alla trasformazione di una città che, da one-company town, si è venuta proponendo come centro «degli eventi, del turismo, della ricerca». In questo processo di ridefinizione dell’immagine urbana e sociale non sono infatti mancati aspetti negativi: un consistente deficit di bilancio; la bassa qualità architettonica e le carenze di servizi nei nuovi quartieri sorti sulle aree un tempo industriali; l’eccesso di offerta immobiliare, con scarsità di soluzioni abitative per le fasce deboli; la mancanza di attenzione al paesaggio e all’ambiente. Una nuova politica urbanistica dovrà perciò prevedere un’effettiva partecipazione dei cittadini al progetto di una città più giusta e più vivibile per tutti.

Il documento “QUALI INDIRIZZI DI POLITICA URBANISTICA PER TORINO?” redatto dal gruppo di studio “Città e Territorio” inizia citando Salvatore Settis che ha scritto su la Repubblica del 15-12-2011 quanto segue” Invece di utilizzare «l’immenso incremento delle risorse materiali e tecniche per costruire la città delle meraviglie – scrive Keynes – stiamo creando ghetti e bassifondi; e si ritiene che sia giusto così perché ”fruttano” mentre – nell’imbecille linguaggio economicistico – la città delle meraviglie potrebbe “ipotecare il futuro”». Questa «regola autodistruttiva di calcolo finanziario governa ogni aspetto della vita. Distruggiamo le campagne perché le bellezze naturali non hanno valore economico. Saremmo capaci di fermare il sole e le stelle perché non ci danno alcun dividendo» (è ancora Keynes che parla). Il paesaggio, l’ambiente, il patrimonio culturale sono come il sole e le stelle: illuminano e condizionano la nostra vita, corpo e anima. Perciò hanno un ruolo così alto nella Costituzione, dove incarnano l’idea che ne è il cuore: il bene comune e l’utilità sociale, sovraordinati al profitto privato. Paesaggio, ambiente, patrimonio richiedono sapienza tecnica per essere tutelati: ma richiedono anche un’idea d’Italia, un’idea declinata al futuro.

L’incontro con l’assessore Ilda Curti è per  Giovedì 31 maggio ore 21  Unione Culturale Torino

Allegati

  • Quali indirizzi di politica urbanistica per Torino _ gruppo di studio Città e Territorio
  • L’invito per il dibattito di giovedì 31 maggio

Allegato:
osservazioni_uc_doc_curti_oc_definitivo.doc
dibattito_curti_aic_stampabile.doc

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