MILLE DELEGATI FIAT A NAPOLI – redazione – sindacato 30/9/10

Il modello Pomigliano non può essere esportato perché è stato pensato ed attuato per uno stabilimento in cui si è riportata una produzione dall’estero. Può essere ripetuto solo in situazione analoga, cioè se ritorna in Italia una produzione ora al’estero. Questo concetto è stato affermato dal Segretario Generale della Uil Luigi Angeletti nel corso dell’Assemblea dei delegati e quadri Fiat della Fim e della Uilm , il 30 settembre, a Napoli. In altre occasioni Angeletti aveva rilaciato dichiarazione ben diverse del tipo 10, 100, 1000 Pomigliano. Qualcosa cambia?

 

In allegato il comunicato tratto dal sito della Fim-Cisl Nazionale, www.fim.cisl.it

 

 

Grande partecipazione e successo per l’iniziativa odierna di Fim e Uilm a Napoli. Oltre 1.000

delegati e quadri di Fim e Uilm hanno partecipato da tutta Italia all’iniziativa tenutasi alla  Mostra d’Oltremare di Napoli.

Ha introdotto i lavori il segretario nazionale Fim Bruno Vitali, quindi tra gli interventi dei delegati c’è stato quello del Segretario Generale nazionale Cisl Raffaele Bonanni per giungere quindi alle conclusioni del Segretario Generale nazionale Uil Luigi Angeletti.

A presiedere i lavori della giornata i Segretari Generali nazionali Giuseppe Farinae Rocco Palombella rispettivamente di Fim e Uilm.

La partecipazione sentita e voluta dei delegati Fim e Uilm in Fiat, si è manifestata con il mandato dato a Fim e Uilm a proseguire gli incontri e la trattativa con Fiat già a partire dal prossimo incontro del 5 ottobre.

"L’accordo di Pomigliano vale per quello stabilimento, per dare prospettive occupazionali e più salario". Lo ha detto Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, a Napoli, per un incontro con i delegati dei metalmeccanici insieme alla Uil.

"Qualora nel Mezzogiorno arriveranno nuovi investitori – ha detto – noi faremo accordi affinchè questi investimenti vadano in porto. In Italia e soprattutto al Sud abbiamo bisogno di più investimenti per avere più lavoro – ha aggiunto – i diritti ci sono solo se le fabbriche stanno in piedi perchè senza queste ultime non possono esserci diritti".

Sulla questione della Fiom che ha rifiutato l’accordo, Bonanni sottolinea che "non si capisce per quale motivo l’abbiano fatto. Sono anni e anni che facciamo accordi in deroga per salvare posti di lavoro – ha concluso Bonanni – e vi hanno partecipato anche loro. La loro è politica, solo politica, noi ne siamo lontani".

"Il modello Pomigliano non può essere esportato perchè è stato pensato per salvare uno stabilimento portando in Italia una produzione che prima non c’era" Ha affermato anche Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, in merito all’accordo raggiunto per lo stabilimento G. Vico. Il modello Pomigliano, per Angeletti, può essere esportato solo se dovessero verificarsi altre situazioni simili a quelle registrate nello stabilimento di Pomigliano, cioè se ci sarà la possibilità di portare in Italia produzioni fatte all’estero.

30 settembre 2010
1 commento
  1. noname
    noname dice:

    Cari amici,, come poter contattare per email i responsabili della redazione? grazie, Gianfranco Nitti

    Per collegamento con la Redazione scrivi a serafino@etabeta.it   cell.339.283.50.51

                                                                      oppure a.ferigo@cisl.it

     

     

     

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