METALMECCANICI TRA DRAMMA E FAVOLE – A.Serafino – sindacato

E’ una situazione drammatica e pericolosa quella che perdura di accordi separati dei metlmecacnci, determina involuzione sindacale e politica. Comunque uno si collochi (pro Fiom, pro Fim-Uilm, posizione intermedia) non può sottrarsi dal constare che il contratto dei metalmeccanici, vedi allegato, una volta all’avanguardia per contenuti e rapporti  sia scivolato a retroguardia. Interrogarsi su quali iniziative mettere in campo per una faticosa marcia che “rimetta insieme i cocci” è compito di tutti coloro che pensano che quanto sta avvenendo incide sui livelli di democrazia reale di un paese.

La Fiom, che è stata esclusa dal negoziato anche nella versione di un tavolo diverso avendo una piattaforma propria, ha concluso ( il 5 e 6 dicembre) due giorni di mobilitazione con sciopero ( vedi allegato).

Ben altro percorso sono riusciti ad assicurare i sindacati del settore chimici-farmaceutico ( altra categoria storicamente all’avanguardia per la contrattazione nazionale e decentrata) pur misurandosi con posizioni difficili da conciliare. Comunque sia hanno tenuto unitariamente. Ed anche unitariamente sono state presentate le piattaforme dei contratti in scadenza di importanti categorie dell’industria, come tessili ed energia. ( vedi allegato)

Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, ha sottolineato che "l'accordo separato siglato da Fim, Uilm e Federmeccanica per il contratto dei metalmeccanici cancella il ruolo del Ccnl ed estende il modello Fiat a tutte le aziende metalmeccaniche. La firma separata è il primo frutto avvelenato dell'accordo separato sulla produttività voluto dal governo Monti e firmato senza la Cgil". Ha sottolineato "L'accordo raggiunto sancisce l'aumento dell'orario di lavoro, cancellando il ruolo delle Rsu sulla loro gestione, manomette il principio dei primi 3 giorni di malattia e, sui minimi contrattuali, non garantisce più il principio costituzionale secondo cui a parità di lavoro deve corrispondere parità retributiva”.

La Fiom, oltre a scendere in piazza a Milano contro il contratto separato dei metalmeccanici, ha depositato un ricorso contro Federmeccanica, Fim Cisl e Uilm Uil al Tribunale di Roma, basato sull'accordo interconfederale del 28 giugno dello scorso anno e sull'ulteriore patto aggiunto del 21 settembre 2011 grazie al quale le parti si impegnavano ad attenersi all'accordo a tutti i livelli.

Il non rispetto di tale accordo per la Fiom ha valore di legge e come tale va sanzionato. Oltretutto, Federmeccanica negando il tavolo della trattativa alla Fiom, ha violato il codice civile. Il ricorso della Fiom, che gia' non aveva firmato il contratto separato del 2009, prevede una fissazione d'udienza che potrebbe tenersi il 20 gennaio prossimo e chiede di annullare il contratto separato sottoscritto e chiede il pagamento da parte di Federmeccanica, Fim e Uilm di 2 euro per ognuno dei 358 mila iscritti e di mille euro per ogni giorno di ritardo dal momento dell'accoglimento del ricorso.

Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl – che da tempo a nostro avviso dirige le scelte della Fim-Cisl – rilascia la seguente valutazione ( vedi testo completo sul sito www.cisl.it). "Siamo riusciti, nonostante una congiuntura economica non favorevole, a fare un buon contratto sia sul piano economico che sul piano normativo. Un aumento medio di 130 euro ci permette di dire che e' un buon risultato. Inoltre, abbiamo rafforzato ulteriormente il welfare aziendale e previsto 'migliori condizioni per la malattia”. Sottolinea inoltre che il contratto si è fatto "secondo gli impegni che avevamo preso con Confindustria con l'accordo del 28 giugno, firmato da tutti i sindacati, compresa la Cgil. Il fulcro resta il contratto nazionale ma quello aziendale serve a migliorare il salario". Ricorda che in Parlamento "si stia votando la detassazione dei salari legati alla produttivita', all'interno della legge di stabilità, al 10%”.

Conclude sul ricorso presentato dalla Fiom: ''Liberi di andare dal giudice ma non sono i giudici a fare i contratti. La Fiom per l'ennesima volta ha dimostrato di non voler rinnovare il contratto, ponendo la posizione che i contratti si possano fare a prescindere dalle aziende".

Giuseppe Farina, segretario generale Fim Cisl ha sinteticamente così commentato “L'intesa raggiunta rappresenta un segnale positivo per il Paese. Da oggi i lavoratori metalmeccanici, malgrado la grave crisi economica, avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro, mentre le imprese potranno contare su relazioni sindacali più certe e significative che possono favorire e accompagnare la ripresa economica e il rilancio del Paese".

Per approfondire se le affermazioni di Bonanni e Farina appartengano al regno delle favole ( oggi va di moda questo termine, ma se ne potrebbe utilizzare un altro per alcune parti del contratto sottoscritto) e se le severe critiche di Maurizio Landini siano eccessive consigliamo la visione dei tre file grafici della Fim-Cisl Nazionale ( vedi allegati) per sintetizzare con buona efficacia le norme sottoscritte. Leggetele con calma ed attenzione così potrete farvi un’opinione su chi “esagera” nelle dichiarazioni. Senza dimenticare che deve ancora essere approvato il Decreto legge del Governo nel quale si preciseranno le condizioni ( al riguardo ricordiamoci delle dichiarazioni dei ministri Passera e Fornero) per avere le detrazioni al 10% dell’Irpef per i contratti di produttività di secondo livello.

Allegato:
contratto_metalmeccanci_in_tribunale.doc
rinnovi_contratti_area_chimici-energia.doc
ccnl_orario_fim_cisl.pdf
ccnl_malattia_fim-cisl.pdf
ccnl_salario_fim-cisl.pdf
ccnl_metalmeccanci_la_stampa.pdf

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