LETTERA APERTA A BONANNI – Gf.Nitti – sindacato 29/5/11

Caro Bonanni, son contento che la collega giornalista Caterina Soffici abbia trattato nel suo articolo su “Il fatto Quotidiano, che ti allego integralmente, il problema della vergognosa procedura delle dimissioni in bianco che è stata una delle prime misure che il ministro Sacconi si è preoccupato di ripristinare all’avvio dell’attuale governo di centro destra. E’ una delle misure che ha inaugurato una stagione di controriforme e disposizioni lesive dei diritti dei lavoratori conseguiti in tanti anni di impegno anche dalla CISL, a cui aderisco da 40 anni.

Forse questo è opportuno ricordartelo visto che da tempo molti mass media ti collegano a questo personaggio in situazioni che non farebbero proprio molto piacere ai lavoratori iscritti alla CISL  "Una terza fazione è quella di Maurizio Sacconi. Persino il ministro del Welfare, con la sponda della Cisl di Raffaele Bonanni, sta tessendo la trama di un’area moderata, catto-socialista, da contrapporre all’ala militarista pidiellina" – Repubblica, 25 maggio 2011, Massimo Giannini)… Capirai che leggere che la CISL ‘fa la sponda’ a Sacconi non sia molto onorevole date le premesse…

 

Tra l’altro mi pare che anche il tuo predecessore (Savino Pezzotta), che è stato all’epoca turlupinato con il pacco del ‘Patto per l’Italia’ sembra condividere molte perplessità della base cislina. Riporto una parte della sua intervista rilasciata a Lettera 43.

 

D. Ma questa teoria di convenienza almeno ha portato dei risultati?

R. No, perché così facendo la Cisl non si è accorta che un male alla fine lo ha accettato e pertanto ha indebolito la capacità reattiva dei lavoratori.

D. Cosa avrebbe dovuto fare?

R. Vanno trovate soluzioni che guardino più avanti e che siano in grado di stimolare le imprese e l’innovazione. Le politiche adattive della Cisl alla fine non servono, per questo restano indietro.

D. Eppure il suo successore Bonanni avrebbe dovuto calcare la sua linea di autonomia dalla politica.

R. Io non ho mai indicato Bonanni come mio successore. Penso che l’autonomia sia l’unico vero valore che un sindacato debba avere.

 

D. Quindi?

R. Non voglio accusare nessuno, parlare male degli altri è sempre antipatico, ma penso che aver adottato questa linea politica ha portato la Cisl a essere più vicina al governo e non va bene.

 

Caro segretario, forse sarebbe meglio lasciar perdere il ministro Sacconi e governi e ‘far da sponda ‘ ai lavoratori, non ti pare? Se lo dice anche Pezzotta, di cui non si può dire non sia un moderato!

E far da sponda ai lavoratori significa frequentare il meno possibile in ambiti non di servizio Sacconi e Marcegaglia, aprendo i forum ai lavoratori CISL invece che impedir loro di discutere e confrontarsi…

Se al segretario CISL piacciono le citate cattive compagnie, faccia pure ma sappia che noi iscritti CISL non ce ne sentiremo rappresentati.

Con cordialità e sincerità,

 

Gianfranco Nitti

della CISl FP Roma

 

In allegato

  • articolo di Caterina Soffici su “Il fatto quotidiano” del 26 maggio 2011
  • articolo di Antonietta Demurtas su Lettera 43 intervista a Savino Pezzotta

Allegato:
Sacconi 26 5 2011.pdf
Errori insindacabili_Pezzotta.doc

1 commento
  1. noname
    noname dice:

    Gianfranco ha toccato (bontà sua) UN SOLO ASPETTO delle "nuove" politiche sociali dell’attuale Confederazione. Ovviamente condivido le sue preoccupazioni verso una realtà che, anche in Abruzzo, era considerata "normalità" presso le aziende a prevalenza manodopera femminile: la firma delle dimissioni con data in bianco, consegnata e conservata da solerti "commercialisti" la cui deontologia professionale deve essere nata in una cloaca massima. Ne abbiamo uno che fa anche il ministro dell’economia, anche lui, come Sacconi, pedinato a vista dal nostro beneamato Bonanni. Cito Tremonti, come ultimo" esempio" da non prendere ad esempio (scusate la cacofonia!): un ministro che è d’accordo con una (sconosciuta, ma non tanto) riforma fiscale, dice che mancano i soldi (altra cazzatina tremontiana, col silenzio assenso del "nostro"), ma quando saranno reperiti (non meno di 40 miliardi solo per la riformetta), allora se ne riparlerà! Un fessacchiotto come me si è chiesto:"Come la penserà Bonanni, mio Segretario Generale, gli dirà che su 200 mld di euro che si evadono in Italia ogni anno, recuperarne 49 è possibilissimo"?. La risposta l’ho ascoltata al Tg1: Bonanni è d’accordo con Tremonti! Come le "dimissioni in bianco", adesso abbiamo anche la "riforma fiscale in bianco". Non riesco a studiare il modo per far capire ad un precario che andrà in pensione con 100 euro al mese, che anche noi abbiamo il SG più in gamba degli ultimi 150 anni…

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