LE MONDE SU BENGASI – T.Ferigo – globalmondo 24/3/11

Le Monde prosegue nel pubblicare testimonianze da Bengasi. Ho cercato anche dall’altra parte: blog, siti. Per il momento poco, Solo un articolo di un sito in spagnolo. La TV è in arabo. L’articolo è scritto da una signora di Maiorca che organizza viaggi nel deserto libico. Sostiene le tesi dei discorsi di Gheddafi: democrazia diretta, complotto occidentale, insorti pagati strumentalizzati.Il sito attacca l’Occidente imperialista e sionista autore dell’attentato delle torri gemelle per avere una scusa per invadere l’Irak. Se volete lo pubblichiamo. Sta facendo il giro tra alcuni centri sociali.

Sulla strada per Ajdabiya, le macabre scoperte di insorti libici

 

Nasser Idriss e Youssef Queri non pensavano, partendo clandestinamente in pattuglia verso le linee libiche , di fare una simile scoperta. Il loro obiettivo era di recuperare dei corpi di combattenti ribelli uccisi dai bombardamenti del giorno prima sulla strada per Ajdabiya. El Youssef aveva anche uno scopo personale: suo cugino Mohammed era scomparso e sperava di ritrovarlo o al peggio di riportare il suo corpo alla famiglia.

Nasser, 34 anni, è un militare che ha lasciato l’esercito nel 2000 dopo sei anni di servizio. <youssef ha 20 anni. I due uomini originari di Bengasi , hanno fatto amicizia sul fronte una settimana fa, quando gli insorti si sono ritirati verso Bengasi. Quando il giovane Youssef ha annunciato , mercoledì, che partiva verso le linee nemiche alla ricerca di suo cugino , Nasser ha deciso di accompagnarlo.

 

Quando ritornano a Bengasi , 24 ore dopo, Nasser e Yousef sono ancora sconvolti da quello che hanno visto. Nasser cerca di manifestare la sua ira, Youssef nasconde appena i suoi tremiti d’emozione.

 

“ Abbiamo marciato nel deserto al lato della strada. Abbiamo visto diversi cadaveri. C’erano otto vetture degli insorti sul bordo della strada, e una cinquantina di corpi sparsi. C’era anche un pick up Toyota con due tipi a bordo che ascoltavano musica ad una radio. Abbiamo avuto paura pensando che fossero soldati di Gheddafi. Poi pensando a degli insorti abbiamo fatto segni con i nostri foulard.. Non si sono mossi e non hanno risposto… Ci siamo avvicinati. Ed ecco abbiamo visto che i due corpi erano stati sezionati al livello del bacino e che avevano le orecchie mozzate. ILe loro ferite erano recenti, sanguinavano ancora. Ho cominciato a piangere. “ La testimonianza di Nasser concorda punto per punto e aggiunge “ gli avevano anche tolto lo scalpo”.

 

2Abbiamo messo i corpi nella parte posteriore del Pick Up. Poi abbiamo sentito un fischio arrivare dalla radio. La abbiamo chiusa e riavviata e il fischio ha continuato. Abbiamo pensato potesse essere una bomba e siamo scappati.Ed ecco che all’improvvise dei razzi sono piombati sulla vettura. Era una trappola. “

 

Intorno ad altre macchine distrutte dai bombardamenti vi erano altri corpi. Alcuni erano mutilati come quelli della Toyota. Braccia, gambe e teste mozzate.” Dice Nasser “ A quel momento abbiamo visto una ventina di mercenari neri , armati di lunghi coltelli e di machete. Erano a trenta metri da noi e parlavano una lingua non comprensibile. Noi abbiamo avuto paura ma loro hanno avuto paura di noi perché non avevano armi da fuoco. Sono scappati di corsa per rifugiarsi 300 metri dopo dietro dei tanks dell’esrcito libico “

 

Youssef e Nasser precisano di non sapere se gli uomini mutilati nella Toyota e sul lato della strada ,siano stati uccisi dai mercenari, o siano morti prima nei combattimenti o sotto i bombardamenti. Youssf aggiunge che “credo che i corpi siano stati esposti a bella vista al suolo” dopo la loro morte per impressionare gli insortiche si fossero avventurati sin lì. Youssef racconta anche “ siamo fuggiti verso delle dune di roccia e ci siamo arrampicati per ore per abbandonare la zona. Eravamo sotto tiro “

 

Storie simili circolano tra gli insorti sull’utilizzazione di mercenari nell’esercito di Gheddafi. Corpi di combattenti africani sono stati effettivamente trovati in tanks e jeep bombardati dall’aviazione occidentale vicino a Bengasi.

Molte storie circolano anche sulla loro presunta crudeltà, ma nessun racconto è stato sino ad oggi confermato con prove . Nasser è dispiaciuto di non avere avuto con se un telefonino per prendere foto e “mostrare al mondo ciò che Gheddafi fa ai libici”.

Il giovane Youssef è ancora troppo sconvolto per commentare.Nasser parlando esprime tutta la sua collera. “ quanto abbiamo visto è macabro, sanguinario. Quando troverò un soldato libico lo ammazzerò. E’ tutto. Ma se trovo un mercenario lo taglirò a pezzi come fanno loroper vendicare, se Dio lo vuole, i nostri giovani”.

 

Remy Ourdan ( Le monde 24 marzo )

 
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *