Le migrazioni fra noi

La conoscenza è un potente strumento contro quel populismo che confeziona notizie distorte sugli immigrati creando una realtà pecepita che alimenta paure e identifica i nemici dell’ordine pubblico da allontanare. Una realtà percepità ingigantita rispetto la realtà fattuale. Il leader della Lega Matteo Salvini è un campione in questa mistificazione e per contrastarlo è necessario aprire lo zoom, come con grande merito ha fatto il Centro Nuovo Modello di Sviluppo (CNMS). elaborando un dossier fitto di numeri, grafici e comparazioni, che ben servono per un serrato confronto tra i lavoratori nelle fabbrice e negli uffici e tra i cittadini nel territorio. Per frenare le onde nere o grige che crescono elettoralmente e nei governi.

I sindacati, colpevolmente, dedicano poche risorse, poco spazio al propblema epocale delle migrazioni che sempre più si affrontà con gli strumenti penali del “legge e ordine”, con le prigioni in paesi terzi, considerando l’irregolare un pericolo delinquente da ammanettare e imprigionare in condizione penose diquotidianità. Anche i Congressi in svolgimento della Cisl danno poco spazio, ad esempio quello di Torino non va oltre le 16 righe della relazione introduttiva senza approfondire dati e indicare soluzioni, eleudendo il grande nodo degli irregolari, campo di battaglia delle destre.

Ma quanti sono gli operatori del Centro Nuovo Modello di Sviluppo che ha raccolto e presentato in modo efficace una mole impressionante di dati? Decine? Vi stupirete leggendo chi sono e la loro storia, e probabilmente sarete sospinti a fare qualcosa per la “battaglia dei numeri”. Sul sito si legge «Ci chiamiamo Centro Nuovo Modello di Sviluppo, ma siamo tre famiglie. Viviamo insieme da venti anni, ma non siamo una comunità. Naturalmente crediamo nel valore della vita in comune, ma non siamo pronti per questa scelta. Del resto, quando siamo partiti, alla fine degli anni ’70, eravamo animati essenzialmente da ragioni di efficacia sociale e politica (…)». Per conoscere la lunga storia del CNMS un clic qui .https://www.cnms.it/chi-siamo

I numeri sono un forte antidoto contro l’ignoranza, l’ideologia e la propaganda. Si arriva a questa conclusione dopo la lettura dell’aggiornato dossier Le migrazioni fra noi predisposto dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo (CNMS). Infatti sono sufficienti alcuni dati – ripresi da fonti istituzionali – per comprendere la distanza tra la realtà e le informazioni che circolano. Ad esempio, i Paesi che ospitano il maggior numero di profughi sono: Iran 3,8 milioni; Turchia 3,1 milioni; Colombia 2,8 milioni; Germania 2,7 milioni; Uganda 1,7 milioni. Lo Stato con la maggiore incidenza di rifugiati è il Libano dove si trovano 137 rifugiati ogni mille abitanti. Segue la Giordania con 60 rifugiati ogni mille abitanti.

Qui il link per accedere al dossier Le migrazioni fra noi

Il dossier del CNMS, composto da 23 schede ricche di dati e illustrazioni che rendono facile la consultazione attraverso l’infografica, fornisce i numeri essenziali per capire la dimensione umana ed economica del fenomeno migratorio. Tra i report più significativi troviamo che il 60% delle persone che hanno cercato rifugio all’estero appartengono a cinque nazioni: Siria 6,3 milioni; Venezuela 6,2 milioni; Ucraina 6,1 milioni; Afganistan 6,1 milioni; Palestina 6 milioni. Nella classifica dei Paesi che hanno più connazionali trasferiti all’estero, al primo posto si colloca l’India (circa 19 milioni), seguita da Messico (circa 12 milioni), Russia e Cina (circa 10 milioni ciascuna) e Siria (quasi 8 milioni).

In Europa il Paese con più residenti stranieri è la Germania (12,3 milioni). Seguono il Regno Unito (10,7 milioni), la Spagna (6 milioni), la Francia (5,6 milioni) e l’Italia (5,1 milioni). In rapporto alla popolazione nazionale la classifica cambia: Svizzera (27%), Austria (18,8%), Norvegia (16,8%). L’Italia è al decimo posto (8,7%).

Nel 2023 nel mondo si sono contati 26 milioni di sfollati per disastri naturali (carestie, siccità, alluvioni, terremoti). Secondo la Banca Mondiale entro il 2050 gli sfollati per cambiamenti climatici potrebbero ammontare a 216 milioni di persone. Molti migranti inviano soldi alle famiglie rimaste nei paesi di origine.

Nel 2022 le rimesse complessive a livello mondiale sono ammontate a 831 miliardi di dollari. I primi tre Stati da cui partono le rimesse sono: USA (79 miliardi), Arabia Saudita (39 miliardi) e Svizzera (31 miliardi). Le prime tre nazioni riceventi sono: India (111 miliardi), Messico (61 miliardi), Cina (51 miliardi).

I posti di lavoro occupati dagli stranieri nel nostro Paese difficilmente sono sottratti agli italiani perché molti di essi non sono graditi ai nativi. In Italia il 92% degli immigrati svolge lavori a bassa e media qualifica, contro il 62% degli italiani. Il 30% è impiegato addirittura in occupazioni elementari, contro il 10% della media nazionale.

Nel 2023 i lavoratori stranieri hanno contribuito al 8,8% del Prodotto Interno Lordo italiano. Hanno versato oltre 24,9 miliardi di euro di contributi previdenziali e pagato 10,1 miliardi di euro di imposte sul reddito. Gli stranieri clandestini in Italia sono stati stimati in 458 mila persone.

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