LA FIOM FA CAUSA ALLA FIAT – redazione – sindacato 18/4/11

Su Fabbrica Italia intervenga il giudice del lavoro. Se si tratta di trasferimento o cessione d’azienda o di ramo d’azienda vanno mantenuti i diritti dei lavoratori anche con la nuova società. Mutare gli accordi in pendenza di un trasferimento di ramo d’azienda o cessione d’azienda, o nel contesto di tale mutamento, può essere valutato un atto illegittimo e nullo.

L’art. 2112 c.c. prevede che, in caso di trasferimento dell’azienda (o di un suo ramo autonomo), il rapporto di lavoro prosegue con l’imprenditore che subentra, ed il lavoratore conserva tutti i diritti che aveva in precedenza. In sostanza il trasferimento non può determinare un peggioramento delle condizioni del lavoratore, al quale non può, ad esempio, essere diminuita la retribuzione o aumentato l’orario di lavoro. Questo è quanto intende sollevare la Fiom Nazionale ricorrendo al giudice con le motivazioni riassunte da Maurizio Landini nell’articolo de Il Manifesto qui riportato.

Fiat, la Fiom fa causa:«La Newco è illegale» di R.Chiari su Il Manifesto del 17-4-11

Già annunciata nei giorni del primo «referendum» alla Fiat, quello del giugno scorso a Pomigliano d’Arco, l’azione legale della Fiom Cgil si concretizzerà lunedì 18 aprile, con un ricorso che sarà presentato al Tribunale di Torino. In discussione naturalmente le peculiari modalità della costituzione della newco da parte della Fiat. Delle newco, vista la replica avvenuta pochi mesi dopo a Mirafiori, compreso il ricorso a un secondo «referendum» in fabbrica. Ma tutto è iniziato con Pomigliano, e da lì parte la Fiom. In parallelo all’attenzione del giudice viene segnalata la negazione dei diritti sindacali, a partire dalla stessa rappresentanza, per chi non ha firmato l’accordo. Cioè per la sola Fiom, unica ad aver contestato alla radice, supportata peraltro da tutta la confederazione di Corso Italia, le strategie aziendali di Sergio Marchionne e dei suoi manager negli stabilimenti Fiat della penisola.

L’occasione per dare conto dell’offensiva legale è quella dell’assemblea nazionale dei delegati Cgil, chiamati all’auditorium di via della Conciliazione in vista dello sciopero generale del 6 maggio prossimo. Qui il segretario generale Maurizio Landini e il responsabile del settore auto Giorgio Airaudo danno la notizia della presentazione del ricorso in tribunale. Al tempo stesso puntualizzano: «Non abbiamo alcuna intenzione di affidare solo alla magistratura il caso Fiat. Il nostro lavoro sindacale continua, prima di tutto con lo sciopero generale che noi abbiamo esteso ad otto ore».

Ma anche con la vertenza sulla ex Bertone di Grugliasco, per la quale arriverà nel pomeriggio la notizia di un incontro last minute fissato per martedì mattina al Lingotto. Un faccia a faccia tra Sergio Marchionne, i segretari generali dei sindacati confederali (più l’aziendale Fismic), e quelli dei metalmeccanici. «Non è ancora finita all’ex Bertone – segnalava già a mezzogiorno un previdente Airaudo – comunque ad oggi le posizioni della Fiat, della Rsu e le nostre sono chiare».

Commenta anche Landini: «Se ci sarà un incontro, sarà di per sé un elemento di novità. Per il resto ascolteremo le cose che ci verranno dette, e da parte nostra sosterremo quello che abbiamo detto fino ad oggi. Vedremo poi quello che succederà».

Ma torniamo all’azione legale. Che muove da una premessa: «Fino ad oggi abbiamo fatto di tutto – ricorda Maurizio Landini – perché si potesse aprire la strada ad una trattativa vera con Fiat. Ma tutto è stato inutile. Così, anche alla luce di come si sta delineando la vicenda della ex Bertone, presentiamo il ricorso in tribunale. Sostenendo che la nascita delle newco è finalizzata ad aggirare le leggi italiane, ed europee, in materia di trasferimento di impresa. Leggi che prevedono la continuità dei contratti in essere».

Come ad esempio l’articolo 2112 del Codice Civile. In parallelo la Fiom batte la strada dell’antisindacalità contenuta negli accordi. In particolare sulla parte che esclude la rappresentanza sindacale in fabbrica delle organizzazioni che non hanno firmato il passaggio alla newco. Appunto la Fiom. «Se come auspichiamo il ricorso dovesse essere accolto – chiude Airaudo – verrebbe reso nullo l’accordo di Pomigliano. Mirafiori viene, evidentemente, di conseguenza».

Finale con Landini: «Noi continueremo ad essere ai tavoli e a rivendicare diritti. Ma visto che alla Fiat c’è un tentativo di aggirare il sistema legislativo, ci rivolgiamo ai giudici. Se passa l’idea che si esce da Confindustria e si fanno i contratti individuali, siamo non solo alla destrutturazione del sistema sindacale ma anche al tentativo di cambiare la Costituzione. Un fatto grave, che non riguarda soltanto i lavoratori ma la stessa democrazia».

in allegato  "Cessione o trasferimento d’azienda o di un suo ramo"- Scheda

Allegato:
Cessione d’azienda o di ramo_Scheda.doc

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