IL MEGLIO E’ ALLE NOSTRE SPALLE ? – G.Bianchi – economia & società

In tempo di crisi profonde come quella in corso, di una recessione che non ha ancora svoltato, serve interrogarsi a fondo. Essere pessimisti è anticipare ciò che accadrà sinonimo del dire il meglio è alle nostre spalle? Oppure serve di più scegliere le poche cose che catturano il cuore, valori come l’eguaglianza, la libertà, la giustizia anziché i tanti fatti che catturano l’opinione pubblica o la cronaca del giorno? E su questi valori costruire proposte. La nota n.14 dell’Isril “Il meglio è alle nostre spalle?”di Giuseppe Bianchi s’interroga se dobbiamo ripiegare sul presente con la sola preoccupazione di galleggiare, evitando di affondare.

Fa notare che incoraggiamenti per un futuro migliore non provengono dai partiti, né di destra né di sinistra, né dalle altre istituzioni della nostra democrazia rappresentativa, in crisi di legittimazione.

Eppure, sottolinea, che l’idea di “progresso” ha mobilitato l’impegno delle passate generazioni nella costruzione del benessere e delle libertà di cui godiamo. Bianchi parte realisticamente dalla crisi in atto per poi richiamare gli scenari positivi che si possono aprire se evitiamo di chiudersi nella difesa delle eredità del passato, se rafforzeremo le istituzioni sovranazionali a partire dall’Europa per tagliare le unghie alla speculazione della finanza mondiale indirizzando le risorse per nuova occupazione.

Ricorda che il futuro non è scritto ma disponiamo di risorse umane, tecnologiche, istituzionali per far rivivere quell’idea di progresso che risponde alle aspirazioni dell’uomo, anche di quello più dimenticato. Conclude con un contagioso ottimismo “ Quindi il meglio lo dobbiamo ancora costruire”.

In allegato

  • Il meglio è alle nostre spalle. Come scrisse Ennio Flaviano? di G.Bianchi – Isril n.14

 

 

Allegato:
nota_isril_n._14-2012_-__il_meglio_e_alle_nostre_spalle.doc

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