IL MANIFESTO DI VENTOTENE – A.Spinelli e E.Rossi – idea di Europa unita nel 1941 –

Queste elezioni europee registrano un dibattito più impegnato delle precedenti. Le liste, per la prima volta, contengono anche l’indicazione del nominativo per la Presidenza della Commissione Europea. Il dibattito a volte è troppo schiacciato sul dilemma euro sì, euro no per risolvere i grandi nodi della crisi in cui siamo ancora “impaludati”. E’ certamente utile rileggere l’idea di Europa che animò Altiero Spinell e Ernesto Rossi, nel 1941 al confine, quando scrissero il Manifesto di Ventotene. Un manifesto di grande attualità.

Alleghiamo I Quaderni di Ventotene pubblicato nel 1991, in occasione del cinquantenario del Manifesto,  dall’Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli.

La nota introduttiva dell’editore ricorda che Il Manifesto di Ventotene – il cui titolo completo è Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto.— è stato redatto da Altiero Spinelli e da Ernesto Rossi (che ha scritto la prima parte del terzo capitolo) nel 1941 mentre si trovavano entrambi al confino nell’isola di Ventotene. Circolato dapprima in forma ciclostilata, il Manifesto è stato pubblicato clandestinamente a Roma nel gennaio del 1944 insieme ai due saggi di Altiero Spinelli Gli Stati Uniti d’Europa e le varie tendenze politiche, scritto nella seconda metà del 1942, e Politica marxista e politica federalista, scritto tra il 1942 e il 1943 (…)

Per parlare del Manifesto di Ventotene bisogna in primo luogo parlare del suo autore, Altiero Spinelli. Persino nello stile di vita, ispirato ad una semplicità esemplare, e ad un realismo che non temeva alcuna verità per amara che fosse, Spinelli ha incarnato, in modo che si può dire perfetto, la figura dell’eroe politico così come l’ha delineata Max Weber. Ricordo che Weber conclude il suo saggio su La politica come professione con queste parole: «La politica consiste in un lento e tenace superamento di dure difficoltà, da compiersi con passione e discernimento al tempo stesso. È perfettamente esatto, e confermato da tutta l’esperienza storica, che il possibile non verrebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l’impossibile. Ma colui il quale può accingersi a quest’impresa deve essere un capo, non solo, ma anche, in un senso molto sobrio della parola, un eroe. E anche chi non sia l’uno né l’altro deve foggiarsi quella tempra d’animo tale da poter reggere anche al crollo di tutte le speranze, e fin da ora, altrimenti non sarà nemmeno in grado di portare a compimento quel poco che è oggi possibile. Solo chi è sicuro di non venir meno anche se il mondo, considerato dal suo punto di vista, è troppo stupido o volgare per ciò che egli vuole offrirgli, e di poter ancora dire di fronte a tutto ciò: “non importa, continuiamo!”, solo un uomo siffatto ha la vocazione per la politica».  

Allegato

  • I Quaderni di Ventotene  Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli – 1991 –

 

Allegato:
il_manifesto_di_ventotene_quaderni.pdf

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