GIOVANI:SERVONO DECISIONI CORAGGIOSE – A.Orioli – vecchi errori da evitare –

Alberto Orioli, in “Nuove misure e vecchi errori da evitare”, su Il Sole, inizia così. Non c'è un solo modo di essere giovani. C'è il giovane-giovane, il giovane imprenditore, il giovane imprenditore del Sud, il giovane nullafacente, il giovane studente all'estero, il giovane agricoltore, il giovane agricoltore del Sud, il giovane europeo e poi l'apprendista, il tirocinante, quello che scommette sulla cultura e, infine, il giovane proprietario di casa e, magari, anche il giovane-genitore. Questa tassonomia un po' nevrotica si ricava se si accostano, una dopo l'altra, tutte le forme di incentivazione-agevolazione oggi esistenti e finalizzate, a vario titolo, ai giovani. Nel complesso, a voler fare una somma un po'grezza, si arriva oltre i 6 miliardi.

Non è poco. Ma evidentemente non è efficace se oggi – a ragione – il Governo annuncia di voler affrontare il tema giovani come vera priorità dell'agenda di politica economica, come suggerisce da tempo anche il mondo delle imprese. C’è un modo per guardare ai giovani senza segmentarli in sezioni, sottosezioni e comparti e quel modo è considerarli per ciò che sono davvero: la parte più pregiata del capitale umano di un Paese, la vera risorsa per scommettere sullo sviluppo futuro, la carta da giocare in questi tempi di sconvolgimenti globali e velocissimi, prima tra tutti la digitalizzazione dell’economia. L’Italia ha commesso vari errori sul tema dei giovani, primo tra tutti quello di non aver mai voluto affrontare lo sgretolamento delle classi demografiche che ha portato il Paese ad avere perso in una decina d'anni almeno due generazioni, praticamente non rimpiazzate da nuove nascite. (…) per proseguire aprire l'allegato

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Allegato:
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