Due grandi fatti

Il 22 marzo il primo sciopero di tutta la filiera Amazon è riuscito: vedi in allegato il file con quattro articoli pubblicati a commento il 23 marzo su Il Manifesto. In Spagna i riders diventano ufficialmente dipendentiFinora in Europa si erano pronunciati alcuni Tribunali riconoscendo ai rider la qualifica di lavoratori dipendenti subordinati. In Spagna lo riconosce ora la legge per i ciclofattorini. Riforma storica: i lavoratori potranno accedere agli algoritmi. Un successo della ministra del lavoro Diaz che ora punta a smantellare la riforma del Popolari.

Il 26 marzo in 30 città italiane i riders si fermano…anche i pasti. Vedi allegato

L’accordo per regolamentare la figura dei riders è fatto. La ministra del lavoro di Unidas Podemos, Yolanda Díaz, lo annunciava già mercoledì e ieri è stato formalizzato: i riders saranno considerati lavoratori a tutti gli effetti e i sindacati avranno il diritto di accedere agli algoritmi utilizzati dalle piattaforme per distribuire il lavoro.

Dopo cinque mesi di negoziati difficili, il governo porta a casa un’importante risultato che dota di diritti una pletora di lavoratori precari che sono stati protagonisti in questi mesi del reparto porta a porta di cibo e acquisti telematici.

Si tratta di un risultato importante per i diritti.

Già numerose sentenze andavano in questa direzione, ed era chiaro che il governo era chiamato a trasformare le sentenze in una norma che tutelasse questa modalità di lavoro precario, senza costringere i lavoratori a lunghe battaglie giudiziali. «Sono lavoratori retribuiti a tutti gli effetti», ha detto Díaz, che ha aggiunto che «migliaia di lavoratori goderanno di tutti i diritti che hanno i lavoratori nell’ambito di relazioni retribuite, verranno loro versati i contributi e avranno tutta la catena di protezioni sociali che oggi non hanno, per esempio se hanno un incidente sul lavoro». (…) per proseguire aprire l’allegato

L’importanza di questa conquista per via legislativa – e non per via contrattuale, il che denota la debolezza sindacale in questi nuovi settori di attività – la si può ancora meglio comprendere leggendo l’articolo Candido, tradito dal delivery, pubblicato su L’Espresso. Marco Pacini dialoga con Guido Maria Brera (finanziere-scrittore, autore del libro Candido) e con il sociologo Evgenij Morozov. Il tema centrale del libro e della discussione sono i riders schiavizzati dall’algoritmo che pedalano per le città, diventati l’emblema dei diritti ceduti allo sviluppo tecnologico. (v.allegato)

AMAZON: PER LA PRIMA VOLTA SCIOPERA L’INTERA FILIERA! – Lunedì 22 marzo sciopero nazionale di 24 ore, si fermano dipendenti e lavoratori in appalto. A motivare lo stop: carichi e ritmi di lavoro, contrattazione dei turni, riduzione dell’orario dei driver, stabilizzazione di tempi determinati e interinali, rispetto delle norme su salute e sicurezza

stabilimento Amazon

Jeff Bezos e i suoi non sono abituati agli scioperi. In generale non amano i sindacati e hanno qualche difficoltà di relazione con chi, come sta accadendo in queste settimane in Alabama, vuole iscriversi al sindacato e darsi una rappresentanza. Ovviamente in Italia il gruppo capitanato dal magnate della Silicon Valley è costretto spesso a fare buon viso a cattivo gioco.

Ma il buon viso non basta davanti a ritmi di lavoro spesso intollerabili e a una catena d’appalti legati al mondo delle consegne e della logistica che rasenta lo sfruttamento. Per la prima volta in Italia, e sicuramente in Europa, lunedì 22 marzo i dipendenti diretti dei magazzini Amazon cui è applicato il contratto nazionale della logistica e tutti i lavoratori e le lavoratrici delle aziende di fornitura in appalto di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci della filiera Amazon in Italia, si fermeranno per 24 ore(…). https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2021/03/11/news/la_prima_volta_di_amazon_24_ore_di_sciopero_unitario_e_nazionale-899427/

ALLEGATi

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