CRESCE IL PIL MA NON L’OCCUPAZIONE – AAVV – servono nuove attività, nuovo welfare –

Dopo molti anni l’economia italiana torna a crescere (Pil) ma non così il benessere delle famiglie e l’occupazione. Non tragga d'inganno il dato di Giugno (Istat) con tanti contratti a termine estivi. Dunque crescita senza occupazione? Francesco Giavazzi in “Quei populisti senza crescita” su Il Corriere della Sera descrive (v.allegato) schematicamente il populismo di destra e il populismo di sinistra e come gli stessi si pongono -su redistribuzione o crescita- di fronte all’alta disoccupazione, soprattutto fra i più giovani, e alla stabilità del numero di famiglie italiane in condizioni di povertà relativa (10 per cento in media, ma il doppio nel Mezzogiorno). Savino Pezzotta in Caro Giavazzi, non va dimenticato il valore delle singole persone, su Il Dubbio, (v.allegato) scrive. In questi tempi il sindacato (…) sembra non avere una proposta strategica innovativa sul come riparare i danni sociali e umani provati dalla crisi e di come intende contribuire alla crescita, magari per trasformarla in sviluppo. Si ha l’impressione che l’ideologia del fondamentalismo del mercato abbia inciso nel suo pensiero e che lo inibisca a cercare strade diverse da quelle dominanti. (…) Questo fondamentalismo del mercato ha inquinato la visione dell’economia, ne ha stravolto i principi sociali e democratici proponendo il mercato come unico regolatore (…) Se si vuole la crescita occorre uscire da questo schema culturale e rilanciare il ruolo e la funzione dello stato in economia (…) È una necessità detta dalle nuove esigenze della competizione globale e dalla urgenza di innovare il nostro sistema produttivo, dei servizi, delle infrastrutture, e del sistema formativo.

Conclude così. L’incursione del digitale e del bio-tecnico non coinvolgerà solo il lavoro industriale ma l’insieme delle attività umane orientate a produrre beni materiali e immateriali. Per fare in modo che dalla crescita si passi a una logica di sviluppo e far sì che le nuove tecnologie sia una opportunità per tutti, serve che si generi una visione del fare, dell’agire umano che tenga conto del valore delle persone nella loro singolarità. Da questo punto di vista la tecnologia deve essere orientata e usata attraverso il principio democratico.

Per approfondire alleghiamo altri cinque articoli, che unitamente a quelli di Giavazzi e Pezzotta consentono anche una riflessione sul Congresso della Cisl concluso un mese fa con mozioni che hanno "sorvolato" i nodi epocali indicati in questi articoli. Ma sorge anche la domanda se un sindacato che si vorrebbe radicato nel territorio e attento alle trasformazioni,  debba attendere i dati Istat per comprendere cosa avvenga nella società. Compreso il fatto che più investimenti (senza indicare dove e come ) non si traducono sempre in aumento dell'occupazione.

Il primo di Stefano Zamagni “Lavoro e famiglia in armonia: così un nuovo modello” su l’Avvenire.

Il secondo di Mauro Magatti “ Pil, lavoro e politica una relazione complicata” su Il Corriere della Sera

Il terzo di Maurizio FerreraIl nuovo welfare nell’era del lavoro fluido” Il Corsera 2015

il quarto di Dario Di Vico Cresce il Pil ma non il lavoro Il Corriere della Sera

il quinto Barometro Cisl Pil cresce ma peggiora il benessere delle famiglie CdL

Allegato:
quei_populisti_senza_crescita_giavazzi.doc
caro_giavazzi_non_va_dimenticato_pezzota.doc
pil-lavoro-e-politica-una-relazione-complicata-m.magatti.pdf
famiglia-e-lavoro-in-armonia.-un-nuovo-modello-s.-zamagni-avv.pdf
il_nuovo_welfare_nellera_del_lavoro_liquido_ferrera.doc
cresce_il_pil_ma_non_il_lavoro_di_vico_corriere_delal_sera.doc
barometro_cisl_pil_cresce_peggiora_il_benessere_famiglie.doc

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