Carlo Bonomi: “Subito un grande patto per l’Italia. Rischiamo una crisi irreversibile”. Intervista di Massimo Giannini, Stampa 24 Agosto. Poi la lunga lettera, otto pagine, (vedi il testo integrale in allegato) che Il presidente di Confindustria, ha inviato, il 28 agosto, alle associazioni confindustriali in occasione dei primi 100 giorni: un’analisi dettagliata e senza sconti dell’azione del governo, un messaggio ai sindacati, un appello agli imprenditori ad essere uniti «negli obiettivi e per respingere i tentativi di intimidirci», altrimenti diventerà più improbo trasformare l’Italia. I sindacati ancora sempre con la strategia del gioco di rimessa, per ora in attesa e riflessione….

Ma cosa ha mai detto da suscitare immediate polemiche? Pubblichiamo il testo completo della lunga intervista di Carlo Bonomi rilasciata a Massimo Giannini domenica 24 Agosto. I titoli dei media, spesso, danno un tono e un senso diverso alle parole che sono state pronunciate. Ripetiamo il consiglio di “ costruire la propria opinione” risalendo ai fatti (in questo caso il testo e le parole di Bonomi) per valutare con cognizione di causa i “commenti su commenti”, la modalità semplificata della battaglia mediatica che da tempo svilisce la politica italiana.

Così inizia Massimo Giannini, già con un occhiello “L’ultimatum del presidente di Confindustria alla politica” forzato. “Eccoci qua, come promesso Confindustria è aperta dalla scorsa settimana. Non è come la politica che se n’è andata in ferie…”. L’inizio della conversazione con Carlo Bonomi è già promettente. A pochi giorni da un settembre tra i più difficili della nostra storia, il presidente di Confindustria è in ufficio. E da Viale dell’Astronomia rilancia alla politica il suo appello, che stavolta più di altre volte suona come un ultimatum: “Stiamo vivendo giorni decisivi, o tra governo e parti sociali ci confrontiamo, ci ascoltiamo e lavoriamo tutti uniti a un Grande Patto per l’Italia, oppure entriamo in una crisi drammatica, dalla quale rischiamo di non uscire più”.

Bonomi si aspettava “un agosto completamente diverso”. Invece, “tutto fermo”. Fermo “il piano per le riforme Ue”. Fermi i “progetti sanitari per attivare il prestito del Mes”. Fermi “400 decreti attuativi”. In compenso sulla scuola “non si capisce nulla, non sappiamo se ripartirà e abbiamo sprecato tre settimane a discutere di banchi a rotelle”. Il governo “non è in grado di ristabilire la fiducia”. Il sindacato che “minaccia lo sciopero generale non capisce in che mondo viviamo”. E invece da settembre “rischiamo davvero una strage occupazionale: possono saltare un milione di posti di lavoro”. Politica peggio del Covid? “Lo ridirei anche oggi”, chiarisce Bonomi. E tra poco capiremo perché.

Governo in ferie? Sindacato in ferie? Nella lunga intervista poteva ben starci la domanda “Perché il confronto tra il neo-presidente della Confindustria e Confederazioni (dove anche la Uil ha un nuovo leader, Bombardieri) avviene solamente il 7 settembre?”. Quale la causa? Nessuna richiesta formale prima? Aldilà delle dichiarazioni ai giornalisti, di imprenditori e sindacalisti, di “siamo pronti all’incontro”, perché tanto ritardo a fronte dell’urgenza dei problemi da mesi sul tappeto con il Covid? (…)

L’intervista a Carlo Bonomi e articoli correlati

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