AL VOTO PER LE PRIMARIE DI TORINO – redazione – politica e democrazia 25/2/11

Giovedì 24 febbraio, alla sera, l’aula magna dell’Avogadro era stracolma per ascoltare il primo confronto diretto tra i cinque candidati sindaco per le primarie del centro-sinistra di domenica 27 febbraio. Fassino e Gariglio sono candidati del Partito Democratico avendo raccolto più di 700 firme tra gli iscritti del Pd di Torino che conta 3.600 iscritti. Michele Curto e Gianguido Passoni, sono due candidati che hanno raccolto più di 3000 firme tra gli elettori torinesi ed hanno l’appoggio di SinistraEcologiaLibertà. Silvio Viale non ha dovuto raccogliere firme e punta sul voto di area radicale e dintorni.

E’ un peccato che il confronto diretto sia stato realizzato così a ridosso del voto: certamente sarebbe stato più utile realizzarlo prima per potere approfondire le diversità di valutazione e di proposte tra i cinque che si contendono la leadership del centro sinistra. Di certo non è scontata l’affermazione alle elezioni amministrative di maggio, che onveve è STATA RIPETUTA  in quell’assemblea: « chi si affermerà nelle primarie di domenica, sarà il nuovo sindaco di Torino». Il Centro-destra non avrebbe più partita da giocare? Non si conosce ancora  nè il candidato né il programma.

E’ stato un confronto interessante con cinque giornalisti che hanno posto le stesse domande ai cinque candidati. Peccato che il confronto si sia inaspettatamente irrigidito, tra Fassino e Gariglio, nell’ultima risposta in cui hanno ripreso la questioni dei " toni impropri o scorretti" utilizzati  nella competizione per acquisire voti. 

I cinque candidati sono stati concordi nel chiedere ai media, ai giornalisti più obiettività nel valutare il deficit del Comune di Torino: non è vero che è quello più indebitato d’Italia, prima ci sono quelli di Roma e di Milano. Inoltre per quanto riguarda l’indebitamento rispetto la spesa corrente Torino è sotto la media nazionale. Per quanto riguarda il debito per investimenti è stato ricordato che è conseguente a grandi opere ( es. passante, metropolitana) ed a coperture che dovevano essere a carico dello Stato ( es.Olimpiadi, infrastrutture) che sono state cancellate o non erogate. L’indebitamento reale per investimenti del Comune assomma a 3.500 miliardi potendo contare su un valore patrimoniale di circa 10 miliardi. Il problema è invece la struttura di questo debito in cui sono stati inseriti derviati di non vacile valutazione, cioè quelli definiti come gravi pasticci della cosiddetta"finanza creativa".

L’affluenza alle urne è un rebus. Le primarie di riferimento, sempre indette dal Pd, sono quelle per la Segreteria regionale nel 2007 e 2009 con 35.000/ 40.000 votanti a Torino. Intuire cosa accadrà domenica 27 febbraio a Torino è arduo. Nelle recenti primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco a Milano i votanti sono stati 65.000 quando la vivacissima campagna elettorale aveva fatto prevedere circa il doppio, 120.000 partecipanti. A Cagliari si aspettavano 10.000 votanti e sono stati solo 4.000. A Torino ci sarà una positiva sorpresa? O nuovo grigiore per la partecipazione?

La questione della cementificazione del territorio urbano, del Piano Regolatore e delle sue innumeroveli varianti dopo il 1995, ha sollecitato la giornalista Vera Schiavazzi (La Repubblica) a porre ai candidati del centro-sinistra la seguente domanda: Il piano regolatore di Torino è vecchio di 16 anni e viene modificato a colpi di varianti. La città ha bisogno di un nuovo piano? Si deve costruire ancora o fermarsi?

Il termine <cementificazione> di Torino è utilizzato sia per indicare la scadente architettura utilizzata in troppi casi (Spine o periferie), sia per la facilità nell’approvare progetti pur di riscuotere oneri di urbanizzazione per rimpinguare la cassa comunale decimata dai tagli governativi. La cronaca ha portato a conoscenza del progetto che prevede la vendita ai privati di piazza Bengasi (per la costruzione di due torri ed altro) al fine di ricavare proventi da utilizzare per il prolungamento della Metropolitana dal Lingotto a piazza Bengasi. Incredulità e ferma contrarietà è stata manifestata contro tale progetto da Associazioni, Circoscrizioni interessate e cittadini.

Quo Vadis Urbanistica Torinese? 

Alleghiamo

  • le schede dei cinque candidati
  •  le 10 risposte dei cinque candidati a due domande di V.Schiavazzi
  • il patto di programma e di solidarietà sottoscritto dai cinque candidati
  •  i 73 seggi in cui si può votare .

Allegato:
Primarie_Curto.doc
Primarie_Fassino.doc
PRIMARIE_Gariglio.doc
Primarie_Passoni.doc
PRIMARIE_Viale.doc
Seggi e Sezioni.xls
Patto di programma e solidarietà.doc
Le 10 risposte a Vera Schiavazzi.doc

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