30-40.000 A RISCHIO LICENZIAMENTO – redazione – occupazione 3/1/012

Diminuisce la Cig perché aumentano le liste della mobilità (licenziandi) e dei licenziamenti. Pierre Carniti in un suo recente articolo ha dichiarato, a proposito dell’articolo 18, che il pretendere di ridiscuterlo è «Puro delirio. Paranoia di alcuni politici e imprenditori che a tratti si acutizza, sa come funzionano le fissazioni, no? Abbandoniamo le formule esoteriche e parliamo dei problemi, non si può dare spazio all’ennesimo diversivo per non aprire una discussione seria sul lavoro, di cui invece non parla nessuno. Uno dei difetti di noi italiani è proprio questo: spostare l’attenzione per evitare la realtà». Leggi l’articolo su nostro sito in data 29 dicembre.

Intanto si avvicina una Befana senza calze stante il licenziamento collettivo per 240 lavoratrici della Omsa di Feanza in provincia di Ravenna, storico marchio italiano di calze che lavora per Golden Leady. La notizia è pervenuta tramite un fax inviato dalla società alle organizzazioni sindacali della zona in cui si specifica che al termine della cassa integrazione straordinaria, il prossimo marzo, si procederà con il licenziamento delle operaie. La vertenza che va avanti da due anni, da quando l’azienda ha deciso di delocalizzare in Serbia la produzione delle celebri calze da donna, pubblicizzate in Tv, su Carosello, dalle belle sorelle Kesller.

Anche i lavoratori dei vagoni letto della notte, ora soppressi, hanno ricevuto la comunicazioni che li lascia senza prospettive di lavoro. E si ha il coraggio di richiedere maggior semplificazione per i licenziamenti. Nel settore industriale spicca per dimensione il taglio occupazionale, sotto forma di Gigs straordinaria senza progetto, per la Fincantieri.

 

Il 2012 registra 230 tavoli di crisi aziendali irrisolte presso il Ministero dello Sviluppo Economico di Corrado Passera. Coinvolgono oltre 300.000 lavoratori con rischio a breve di 30-40.000 licenziamenti. E sono solo  le vertenze delle aziende più grandi, per quelle di minor dimensioni i licenziamenti sono …invisibili per i media ma non per il territorio, per le famiglie.

 

I settori più colpiti, spiegano fonti del ministero, sono quello dei trasporti, del tessile, delle telecomunicazioni, ma anche l’auto viene monitorata da vicino visto che la situazione, non solo in Italia, è preoccupante.

 

Il mercato non riparte e a pesare sulle imprese italiane sono poi le sempre maggiori difficoltà di accesso al credito, che stanno colpendo anche le aziende sane, il ritardo nei pagamenti tra imprese e da parte della pubblica amministrazione, e il tema dell’internazionalizzazione e della crescita dimensionale.

 

Al sud si stanno cronicizzando situazioni molto compromesse: l’ex polo elettronico di Caserta, nel ferroviario la situazione di Firema e AnsaldoBreda a Caserta e Napoli; il polo tessile di Airola (Benevento) che fu tra le prime delocalizzazioni dal Nord, 15 anni fa.  

 

Nelle telecomunicazioni Alcatel ha annunciato un nuovo taglio di organico, Nokia-Siemens ha ridotto tutte le attività produttive e di ricerca, Italtel è in difficoltà.

 

Poi ci sono i tavoli che si riaprono già il 4 gennaio: Irisbus, Omsa, Agile ed Eutelia (due aziende in amministrazione straordinaria).

 

E’ un quadro di difficoltà crescenti, di difficili soluzioni che se non risolte accresceranno le tensioni già esistenti in più parti del paese.

 

E’ un’eredità pesante che il governo Monti eredita dal precedente governo Berlusconi che ha agitato pensando di somministrare Cig in attesa che “ passi la nuttata”.
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