RELAZIONI INDUSTRIALI E CONTRATTAZIONE – Wp n 16 – bilancio dopo un anno dall’accordo –
Francesco Lauria, nell’editoriale che segue, illustra i contenuti del Quaderno n.16 di Working Papers-Fondazione Tarantelli (allegato) che con più articoli valuta l’assetto delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva dopo un anno dall' accordo, del febbraio 2018, Confederazioni-Confindustria, allora definito “storico” dai sottoscrittori e da commentatori.
“Pubblichiamo questo quaderno esattamente a un anno dall’entrata in vigore dall’accordo interconfederale Cgil Cisl Uil Confindustria sulle relazioni industriali e la contrattazione collettiva. Molto è cambiato negli ultimi dodici mesi: l’intesa fu, infatti, firmata il 28 febbraio 2018 (per entrare in vigore il 9 marzo successivo) anche per dare un segnale chiaro e indipendente delle parti sociali a tutto il mondo politico, proprio pochi giorni prima delle elezioni parlamentari che hanno trasformato profondamente il contesto politico-istituzionale del Paese. Questo Working Paper non è l’illustrazione di un bilancio ufficiale o di una linea, ma vuole essere uno strumento di analisi e dibattito.
Il quaderno è, infatti, accompagnato da utili e, purtroppo ormai non troppo usali, riferimenti storici, presenti fin dal primo contributo del professor Andrea Ciampani, autore che ha collaborato alla cura dell’intero WP. Molteplici sono i punti di vista che proponiamo: dal primo articolo di Ciampani, già citato, che delinea le ragioni storiche e politico-sindacali dell’accordo quadro, all’intervento di Roberto Benaglia, del Dipartimento Contrattazione della Cisl confederale, che si cimenta con «parresia» su ciò che è stato fatto e cosa manca rispetto alla completa implementazione dell’intesa.
Il quaderno prosegue con un contributo di un docente universitario, formatosi alla scuola del compianto prof. Mario Grandi, si tratta di Enrico Gragnoli, professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Parma, che affronta in maniera non convenzionale l’annosa questione della proliferazione dei cosiddetti «contratti pirata» nel sistema delle relazioni industriali italiano, ponendo in dialogo la gravità del fenomeno con la questione dell’intangibilità dell’art. 39, primo comma della nostra Costituzione repubblicana («L’organizzazione sindacale è libera»).
A uno dei capitoli più innovativi dell’accordo quadro è dedicato il contributo di Stefano Mastrovincenzo, guida dello Ial nazionale, che affronta la questione cruciale del rapporto tra formazione (iniziale, professionale e continua) e competenze per il mondo del lavoro. Si tratta di un tema in cui, sempre più, il sindacato, direttamente o indirettamente, non è semplicemente co-regolatore istituzionale, ma protagonista attivo, attraverso il sistema della bilateralità, ma non solo.
Il quaderno ha voluto lasciare spazio e parola anche al mondo imprenditoriale: è con un’impegnativa citazione di Adriano Olivetti che inizia il contributo su welfare contrattuale e relazioni industriali, ad opera di Emilia Rio, direttrice Risorse umane, Organizzazione e Change management di A2A, colosso del mondo delle multiutilities.
Silvia Marinari, responsabile Risorse umane del Groppo Terna, si è invece concentrata, sempre a partire dal settore elettrico, sul tema cruciale, in tempi di rischio recessivo, del rapporto tra mercato del lavoro investimenti, intesi non solo come risorse finanziarie, ma anche come talent attraction e necessario ricambio generazionale.
Molto importante e completo è l’articolo di Sergio Spiller, sindacalista di grande esperienza, oggi referente tecnico sui temi della rappresentanza e rappresentatività della Cisl confederale. La questione della misurazione della rappresentanza è, infatti, un tema centrale per l’applicazione dell’accordo interconfederale, un processo non semplice da dipanare e implementare che si rapporta anche al problema della proliferazione dei contratti pirata già affrontato, nel quaderno, da Gragnoli. L’analisi dei contenuti degli accordi sulla rappresentanza operata da Spiller ci permette di fare il punto su una questione importantissima per la tenuta del sistema contrattuale e di relazioni industriali italiano nel contesto europeo, una problematica che, come giustamente rileva il sindacalista veneto, non si limita alla misurazione della rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori, ma coinvolge, anche se troppo spesso viene dimenticato, la verifica della rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni datoriali, sempre più frammentate in numerosi settori produttivi e contrattuali. Quello della rappresentanza è un argomento che sembra in procinto di essere sempre più presente sul tavolo della politica e degli attori sociali anche a seguito delle accelerazioni, tutte da comprendere e verificare, rispetto alle ipotesi di introduzione, anche nel nostro Paese, di un «salario minimo legale».
Termina il Working Paper una «testimonianza sul campo». È nostra intenzione, sempre di più, dare spazio a vertenze, accordi sindacali sul territorio, collegati alle riflessioni «teoriche » contenute nei Quaderni della Fondazione Tarantelli. Pubblichiamo il caso significativo, per fortuna a lieto fine, delle operatrici culturali della Fondazione Magnani Rocca di Parma, raccontato da Francesca Benedetti, segretaria generale della Fisascat Cisl di Parma e Piacenza.
Il quaderno si conclude con la riproposizione del testo del Bando di concorso per giovani dedicato a Pierre Carniti, la cui scadenza è stata prorogata al 30 aprile 2019. Si tratta di un segno importante, ideato e ispirato dall’indimenticabile segretario generale della Cisl, volto a mettere in rapporto e dialogo il mondo sindacale e della rappresentanza con giovani ricercatrici e giovani ricercatori sui temi della rappresentanza, della tutela del lavoro e della lotta alle diseguaglianze. Un’occasione da non sprecare”.
In allegato
- N.16 Working Paper Fond Tarantelli
Allegato:
working_papers_n.16_fond_tarantelli.pdf
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