ASSASSINATO SACKO SOUMALIA – sindacalista Usb – Rosarno:cosa possono fare Cgil,Cisl,Uil –
Soumalia Sacko, immigrato dal Mali, è stato assassinato con un colpo, a pallettoni, alla testa. Era un militante sindacale iscritto alla Usb e viveva in una baraccopoli che ospita centinaia di persone nella vicina San Ferdinando (Rc). Il suo impegno era dedicato alla difesa dei diritti dei braccianti agricoli sfruttati nella Piana di Gioia Tauro e costretti a vivere in condizioni fatiscenti in baraccopoli o nella tendopoli di San Ferdinando allestita dalla Protezione Civile.
L’Unione Sindacale di Base ha indetto, il giorno dopo, una giornata di sciopero dei braccianti agricoli. (vedi allegati). I sindacati di categoria Cisl, Cgil, Uil hanno con un comunicato unitario chiesto più iniziative alle istituzioni e polizia per dare efficacia alle norme legislative varate contro il caporalato (vedi allegato).
Le prese di posizione sindacali, unitarie e come singole organizzazioni, sono chiare e numerose, si ripèetono. Le iniziative sul campo, sul territorio molto meno.Latitano
E’ la “piccola” Usb – sempre al centro delle polemiche sindacali confederali – che era “dentro” la baraccopoli di San Ferdinando con Soumalia.
Cosa potrebbero fare subito Cisl, Cgil, Uil, per dare forza, credibilità e concretezza ai loro comunicati? Un grande gesto, che obbligherebbe ad altri atti complementari degli Enti Locali, delle istituzioni, delle forze di polizia, può certamente essere quello di organizzare pulmini Cgil-Cisl-Uil (sottraendo al ricatto di organizzazioni mafiose o paramafiose) per trasportare i braccianti sul posto di lavoro. Pulmini ovviamente coordinati e in costante collegamento con smartphone, o se possibile, meglio ancora con un piccolo drone.
Si costruirebbero mappe delle aziende in cui lavora il bracciantato immigrato (regolare e non) e dove dorme, in tuguri in assenza di strutture di ospitalità per questa mano d’opera ultra flessibile.
Perché il sindacato confederale non potrebbe fare queste cose?
Perché non richiedere per chi ha un lavoro in Italia, se è irregolare, la concessione di soggiorno? Potrebbe alzare la testa!
Sono grandi passi possibili contro il lavoro pagato "in nero", contro il caporalato. Non basta invocare (cosa giusta) più ispettori. Facciamo intanto ciò che un sindacato, dei diritti e della tutela della persona umana, può fare avendo le risorse (economiche e umane) per farlo. Iniziamo con pulmini "sindacali" ben organizzati e protetti, promuoviamo residenze per il riposo di lavoratori a elevata mobilità, sottraendole alla gestione – diretta o indiretta – del crimine organizzato. Facciamo avanzare verso i Prefetti la richiesta, in situazioni d'emergenza sociale, per permessi di soggiorno per chi sta lavorando. Prendiamo esempi dalle iniziative di Comuni che hanno affrontato problemi sull'immigrazione per avviare processi di integrazione utili al nostro Paese. Si può.
Per altre notizie e commenti aprire gli allegati che saranno integrati con altri, in progress
Allegato:
bracciante_ucciso_in_calabria_la_condanna_dei_sindacati.doc
salvini_finita_la_pacchia_e_il_silenzio_su_soumalyla_de_tommaso.doc
migrante_ucciso_a_gioia_tauro_mazzuca_stampa.doc
migrante_ucciso_a_fucilate_in_calabria_rep.doc
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