FIAT E FULMINI A CIEL SERENO – redazione – globalmondo 27/7/10

Mercoledì 28 Luglio: incontro nella Sede della Regione Piemonte con Fiat, sindacati, Presidente Giunta del Piemonte e Sindaco di Torino. Giovedì 29: la Fiat ha convocato i Sindacati per comunicare la costituzione della nuova società “Fabbrica Italia Pomigliano” e le sue intenzioni, si dice, di lasciare Federmeccanica ed il Contratto Nazionale. Sono comunicazioni che arrivano improvvise, unilaterali, fulmini a ciel sereno. Per orientarci abbiamo scelto quattro articoli.

Il primo, riporta un’intervista ad Aldo Enrietti, professore di economia industriale all’Università di Torino che dice “…le relazioni in Fiat sono davvero poca cosa, ormai. L’azienda ha disperso tutto il capitale delle professionalità direttamente impegnate nelle relazioni industriali; chi si è presentato al tavolo su Pomigliano, ad esempio, non aveva alcun margine di trattativa. È un problema serio. Ma c’è evidentemente anche un problema del sindacato. Quando nell’aprile scorso Marchionne lanciò la proposta di Fabbrica Italia non ebbe una risposta all’altezza. Il sindacato, al di là delle sue attuali divisioni, sembra non aver compreso un punto fondamentale: che è cambiata la fase, per dirla con il vecchio linguaggio del movimento operaio”.

Il secondo, di Mario Deaglio docente universitario ed editorialista de “La Stampa” che descrive il nuovo scenario e le due alternative possibili per l’Italia e l’ Europa.

Il terzo, un’intervista de “Il Manifesto” a Raffaele Bonanni che precisa quali siano i suoi sì ed i suoi no a Marchionne.

Il quarto, un articolo di Salvatore Tropea che inizia dal fatto della costituzione, il 19 luglio, della nuova società Fabbrica Italia Pomigliano e poi riporta la valutazione del Ministro Sacconi ed altre note.

Alleghiamo i testi e vi invitiamo ad una attenta lettura.

Allegato:
Fiat l’anno zero di Marchionne_Enrietti.doc
Purchè non sia un tavolino_Deaglio.doc
Fiat i si ed i no di Bonanni.doc
Newco Pomigliano_Tropea.doc

2 commenti
  1. noname
    noname dice:

    Il settimanale specializzato automotive news commenta la decisione FIAT di produrre in Serbia. Automotive News è la pubblicazione sul settore automotive più diffusa e letta nel mondo. Il titolo dell’articolo è già di per sè significativo " Italia da alla FIAT troppo poco e chiede troppo ". Segue una domanda retorica , " come poteva la FIAT dire di no ad una proposta a cui non si può rinunciare ?". La proposta è quella del Governo Serbo di farsi carico del 25% , 250 M di Euro,dei costi di investimento nello stabilimento di Krakujevac. Altri 400 Milioni arriveranno da un prestito flessibile della Banca di investimenti europea, la FIAT da parte sua ci metterà 350 Milioni. La rivista fa un confronto con Pomigliano ove l’investimento di 700 Milioni sarà interamente a carico dell’azienda. Lo stabilimento serbo lavorerà 12 turni settimanali di 10 ore e raggiungerà livelli di produzione vicini a quelli di pomigliano ove sono previsti 18 turni di 8 ore. Il governo serbo da inoltre a FIAT 10 anni di esenzione completa delle tasse. Niente IRAP in Serbia. Infine Automative news osserva che è inutile essere "furiosi" , come dimostra esserlo il Governo italiano, se da anni non c’è una politica industriale nel settore, nessun intervento serio. E’ inutile arrabbiarsi: che cosa si è fatto per prevenire il traferimento di produzione. T.F

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  2. noname
    noname dice:

    Cari amici e compagni (come si diceva una volta alle assemblee unitarie) colgo l’occasione per affermare due principi: il primo riguarda l’indispensabilità del collegamento internazionale del sindacato, tanto più nei tempi che stiamo vivendo; il secondo sul piano nazionale riguarda i pilastri sui quali, sul piano teorico, deve vivere il sindacato e che sono, il contratto nazionale di lavoro di categoria, la scala mobile, la rappresentanza "consiliare" nelle aziende (rappresentanza "consiliare" che rappresenta la sola base possibile per l’unità) e, infine, l’idea del sindacato "soggetto politico". Scusatemi la schematicità, spero avremo occasione di discutere non in termini "nostalgici" ma di ripresa in avanti. Grazie per la vostra attenzione Franco Astengo

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