Ciao Mario
Nell’introduzione del libro “Far nascere il futuro” – un omaggio ai soci dell’Associazione Onlus Macondo di Pove del Grappa, fondata da Giuseppe Stoppiglia prete operaio e viandante, come amava definirsi – c’é una citazione tratta dal Talmud:“Finché le parole sono nella tua bocca tu sei il loro padrone. Quando escono dalla tua bocca tu sei il loro servo. Le parole comportano conseguenze. Voi potete usare parole che comportino conseguenze, che non vengono smentite il giorno dopo”. L’esercizio consapevole della parola, l’uso responsabile della parola aiuta ed alza il livello del confronto democratico che a sua volta interviene in modo sempre più efficace a favore della comunità e del bene comune. In questo Mario Dellacqua è stato un maestro sia durante la sua militanza sindacale sia nel periodo successivo come professore di Lettere e Storia alle scuole superiori di Pinerolo.
Mario ha caratterizzato la sua vita di militante e di studioso dovendo misurarsi con i profondi cambiamenti che si sono susseguiti nella vita sociale, politica e sindacale dove ha iniziato il suo impegno e le sue lotte per l’eguaglianza e la giustizia.
Mario fa parte di quelle persone che nel periodo degli anni ’80 di maggior crisi delle speranze che avevano accompagnato la stagione dei Consigli di Fabbrica, hanno saputo utilizzare in modo attivo i lunghi periodi di cassa integrazione spesso usata per allontanare dai luoghi di lavoro i militanti più attivi: in quegli anni conseguì la laurea in Lettere sostenendo poi un ruolo ben diverso da quello di delegato sindacale operaio, della Fim e della FLM, svolto alla Fiat di Rivalta negli anni 70.
Nella scuola è stato un insegnante mai autoritario, un educatore autorevole e un Maestro rigoroso nel motivare gli studenti, per trasmettere i valori della responsabilità e del pensiero critico, indispensabili per fare crescere una coscienza civile caratterizzata dalla giustizia e dall’uguaglianza che hanno alimentato costantemente la sua militanza fin dalla giovinezza.
Parlava e scriveva in modo semplice e meraviglioso con una capacità di sintesi che aiutava a comprendere gli avvenimenti di cui parlava; al suo pensiero ha sempre fatto seguire la coerenza nei comportamenti, anche quando ha dovuto lasciare o prendere tessere di appartenenza politica. E’ stato fedele ai suoi principi anche nelle esperienze amministrative e come promotore pluriennale della “Festa in rosso” a None i cui proventi negli anni hanno consentito aiuti economici ad associazioni impegnate nel volontariato; nell’organizzazione del punto d’incontro “l’Angolo non ottuso” di None, per non dimenticare la direzione della Fondazione Orso che, con il lascito di Bruno Redoglia – ex-operaio Indesit di None – ed altri, tante famiglie ha aiutato nella sua città.
E’ stato sempre fortemente impegnato sui valori della Resistenza e il 25Aprile. Le sue ricerche e i suoi studi storici non mancarono di aiutare due giovani studiosi nella pubblicazione di un libro che narra la resistenza svoltasi nelle zone piemontesi
Per dieci anni (84-94) ha partecipato alla redazione di Primo Piano, una rivista quindicinale di Democrazia Proletaria, un giornale libero ed autogestito per “guardare dove gli altri non vedono” dove ha iniziato a scrivere autorevoli articoli che già preconizzavano lo scrittore che sarebbe diventato. Sue le corpose biografie di due grandi dirigenti sindacali nazionali della Fim e della Cisl – Luigi Macario e Cesare Delpiano – protagonisti delle strategie e dell’unità sindacale degli anni ‘70.
Tra i collaborati di Primo Piano si ritrovava un buona parte di “quella meglio gioventù” che si era impegnata per cambiare la società e il mondo, ma non tutti hanno seguito l’esempio di Mario nel mantenere un nesso tra le parole e i comportamenti.
In uno dei suoi primi articoli su Primo Piano (riguardava la difficile iniziativa controcorrente degli anni 82-84, contro il riarmo promuovendo l’obiezione fiscale alle spese militari) così scriveva “..Gli obiettori fiscali non sono evasori, ma seguono un codice di comportamento che impone a ciascuno di dichiarare apertamente e senza sotterfugi, il suo rifiuto di versare il 5,5% delle proprie imposte (equivalente alle quote di bilancio che lo stato spende in armamenti)….La somma risparmiata (187 milioni nel 1985) verrà inviata al Presidente della Repubblica per riaffermare il riconoscimento del diritto dello stato al prelievo fiscale, ma anche per condannare un uso del denaro pubblico per fini contrari ai principi pacifici sanciti dalla Costituzione.”. Mario credeva in queste forme di lotta di contrapposizione civile e nel contempo sosteneva la riforma radicale dell’Onu dotandolo di un proprio autonomo e consistente corpo specializzato d’intervento e d’intermediazione, alternativo al riarmo in ogni paese. Questa citazione del suo pensiero, che ci manca, è ben attuale nel difficile momento che stiamo attraversando.
Gli scritti di Mario (da non dimenticare le sue brevi lettere pubblicate su Il Manifesto) rispecchiano la sua militanza – e soprattutto la sua anima, che nel tempo ha divorziato dalle chiese e preso le distanze dalle religioni – trattando gli argomenti più diversi. Sarebbe bello e utile poterli raccogliere in una pubblicazione per ricordare a noi vecchi compagni di strada, agli studenti che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, a quelli che vorranno conoscere la vita e l’impegno di un uomo che non si è mai risparmiato per il suo prossimo, per la classe lavoratrice, per i disoccupati, per gli immigrati.
Ci hai lasciato troppo presto, a 70 anni, caro Mario. Nella fatalità della morte è stato esaudito quanto Tu ti auguravi: di poter lasciare questa vita assistito dalla tua carissima Giovanna. E così è stato, lei ti è stata vicina con l’amore e la dedizione che sempre vi siete donati reciprocamente, convivendo con Te battaglie, impegno e valori per cui spendersi.
Mario Dellacqua ha collaborato con questo sito fin dalla prima ora, nel 2010; sono 200 i link che vi rimandano a suoi articoli o articoli che contengono in allegato suoi scritti. Li potete evidenziare digitando la parola Dellacqua nell’apposita finestrina di ricerca che si apre con un clic sull’icona della lente, collocata nella barra verde in alto a dx, sotto la testata. In allegato trovate un file con i primi 24 link.
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