UNA BUONA NOTIZIA DALLA CISL…SE SONO ROSE… – redazione – democrazia & sindacato 26/3/10

Sul sito della Cisl Confederale abbiamo letto una buona notizia, datata 25 marzo, nella quale Raffaele Bonanni si rivolge a Guglielmo Epifani proponendo un percorso di unità sindacale per affrontare la crisi, iniziando dal documentoconcordato nel 2008 sulla rappresentanza e sulla democrazia sindacale. Bonanni nel contempo boccia l’iniziativa della raccolta firme per una legge in materia promossa dalla Fiom. Se sono rose fioriranno si usa dire, auspicando che la proposta venga ufficializzata nella forma dovuta e non solo con dichiarazioni a questo o quel quotidiano.

Questo è il testo, con la sigla (G.G.) del Direttore di Conquiste del Lavoro che anticipa la notizia che sarà pubblicata sul quotidiano della Confederazione.

Bonanni a Epifani: intesa sulle regole per l’unità

"C’è bisogno di unità per affrontare la crisi. Ripartiamo dal documento congiunto sulla rappresentanza e la democrazia sindacale del 2008 per stabilire noi stessi le nuove regole e non lasciare che sia la politica a farlo. Se Epifani è d’accordo possiamo sederci subito a un tavolo e trovare un’intesa". La proposta arriva da Raffaele Bonanni, che boccia la raccolta di firme promossa dalla Fiom Cgil a sostegno di una proposta di legge su rappresentanza e democrazia sindacale.

L’iniziativa della Fiom, sottolinea il leader della Cisl in un’intervista al "IlSole24Ore", "solleverà un polverone senza determinare alcuna conseguenza pratica. Epifani chiarisca cosa intende fare. La legge rischia di far fallire tutto, non c’è alternativa ad un’iniziativa comune di Cgil, Cisl e Uil".

Secondo Bonanni in questo momento non ci sarebbero ostacoli verso un’intesa comune: "Abbiamo un documento unitario e non ci sono ostacoli né da parte delle imprese né del Governo".

Ieri intanto il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha osservato che "anche se i tempi di valutazione sono prematuri, possiamo dire dopo dieci contratti che la riforma degli assetti contrattuali funziona". Sottolinea la Marcegaglia: "Sapevamo che la mancata firma della Cgil poteva essere un problema ma oggi, ad eccezione del contratto dei metalmeccanici, tutti gli altri sono stati firmati anche dalla Cgil: questa è stata l’unica riforma strutturale portata avanti nel Paese in questi due anni".    G.G.    (25 marzo 2010)

 
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