STAMPA CISL E MARCHIONNE – T.Ferigo – Fiat & globalmondo

Scorrendo i titoli del quotidiano della Cisl, Conquiste del Lavoro si rimane perlomeno perplessi ed ancora di più dopo aver letto il contenuto dei rispettivi articoli. Di seguito tre esempi recenti su fatti e dichiarazioni.

1 – Chrysler: ratificato contratto Caw,”si” da 90% addetti. Così titola Conquiste del 2 Ottobre.

Dopo Ford e GM anche alla Chrysler Canada è stato approvato il contratto quadriennale. Informazione senza dubbio utile e doverosa. Si attendono notizie sui contenuti, il confronto con gli accordi già siglati con le altre due costruttrici americane e soprattutto il parere della CAW il sindacato canadese dell’auto. Per il momento dobbiamo accontentarci dell’importante comunicazione di Conquiste del Lavoro che ci fa partecipi del giudizio di Al Iacobelli, vice presidente Chrysler:“ Il nuovo accordo premia i dipendenti per il loro impegno”.

2 – Marchionne d’oltralpe: dopo i salvataggi pubblici, ora i manager di Renault e Peugeot parlano come l’ad del Lingotto: il problema è la competitività.

Più flessibilità o saltano i posti di lavoro. Ricorda qualcosa. Così titola Conquiste il 3 Ottobre.

Quel “ricorda qualcosa” è una perla. Va al di là del titolo che rese famosa Conquiste tanti anni or sono “ Operaio perde braccio destro, si indaga sul sinistro”. Più che una notizia è un monito, un richiamo a chi non vuol sentire o non apprezza lo stile Marchionne che invece fa scuola nel continente. Nell’articolo di Conquiste del Lavoro ( nostro servizio da Bruxelles ) troviamo informazioni affastellate sul settore auto francese, le sue difficoltà e dichiarazioni di manager. Non nuove, come le richieste al Governo francese. Nessun riferimento a posizioni sindacali se non l’accenno all’intesa di PSA Valenciennes. Forse specificare che l’orario si può ridurre se si lavora  non sarebbe stato male.

3 – Il mercato USA premia FIAT: Nuovo boom di Chrysler, bene anche la 500. Bonanni: ora basta con le polemiche distruttiveCosì titola Conquiste il 3 Ottobre

Titolo che corregge quelli di tutti i giornali USA ed europei. I consumatori americani hanno premiato la FIAT comprando marchio Chrysler e auto fabbricate a Detroit e dintorni. E’ noto infatti che l’acquirente entra in un saloon in USA e dice al concessionario Chrysler “ Vorrei acquistare FIAT” e l’altro gli rifila una jeep o un SUV. Se vuole una piccola vettura c’è la 500 FIAT. Meno male. Ma viste le vendite di auto bassa gamma dei concorrenti , se per la 500 è “ bene” per gli altri “ è benone!“.

Nell’articolo non mancano le frecciate del segretario generale Cisl contro “le discussioni su FIAT dal contenuto distruttivo”, prosegue con “ Non è vero che mancano gli investimenti. A Pomigliano sono stati investiti 800 milioni e a Grugliasco un miliardo “. Rinforza l’articolista “poi c’è la telenovela dei modelli: FIAT invece di lanciarne di nuovi ha preferito temporeggiare e attendere dopo la crisi. Attirando sull’azienda una valanga di critiche.”  Da esperto in strategie di prodotto coglie il segno “eppure le performance dei concorrenti, quanto meno sul mercato italiano ed europeo ( il quanto meno è più che mai opportuno) non sembrano garantire a favore della strategia opposta”.

Ma cosa centrano le performances di oggi con le strategie a medio e lungo termine?

Che senso ha parlare di garanzia discutendo di strategie aziendali?

Se proprio nella crisi Ford-Europa  e GM-Opel, annunciano per i prossimi anni modelli, lo stesso la Renault, il successo o meno della scommessa strategica lo si vedrà nel prossimo futuro.

FIAT e PSA ( da tempo ) hanno scelto un’altra strada. Non è un caso che entrambe paghino ritardi di internazionalizzazione e siano aziende a capitalismo famigliare non troppo disposto a mettere soldi.

Comunque le conclusioni di Raffaele Bonanni sono, al solito, perentorie e illuminanti. “è bene che la FIAT si  organizzi in condizioni di mercato debole”. Marchionne avrà preso nota. 

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