RIDUZIONE E RIPARTIZIONE DELL’ORARIO – G.Avonto – maturi i tempi per rompere l’immobilismo –

Sono maturi i tempi per rompere il tabù della riduzione dell'orario di lavoro e farlo diventare pratica sociale e politica partendo dal generalizzare l'uso negoziale dei contratti di solidarietà. Giovanni Avonto prende spunto dall’accordo di fine agosto 2016, tra FCA e sindacati, per l’applicazione dei contratti di solidarietà alle Carrozzerie di Mirafiori che per la prima volta, in Fiat, realizza una solidarietà per la ridistribuzione del lavoro su due terzi della carrozzeria, che consentirà a 2.369 lavoratori di rientrare dalla cassa integrazione, garantendo un minimo del 30 per cento di ore lavorate per ciascun dipendente. Dunque in un'economia globalizzata è possibile applicare principi sociali che assicurano la partecipazione attiva alla realtà aziendale.

L’articolo pone una riflessione a tutto campo. Forse ci si può chiedere se la cultura sindacale, dopo l'accusa del suo immobilismo, stia acquisendo coscienza di dover lavorare a lungo per fare diventare globale la politica del lavoro. C'è una manifestazione singolare nei mesi scorsi di un ex segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, che scrive di essersi convertito rispetto alle titubanze espresse durante la sua attività sindacale, in merito alla ripartizione del lavoro esistente.

Avonto collega più problemi (aprire l’allegato) e ricorda anche, nell’anniversario della scomparsa, che Luciano Gallino aveva più volte insistito di procedere su piano internazionale con accordi globali fra confederazioni internazionali per stabilire standard minimi di salari, condizioni di lavoro e diritti sindacali. E con le grandi imprese transnazionali cercare di sviluppare codici di responsabilità sociale che parifichino i diritti fra i dipendenti diretti nel paese con sede giuridica dell'impresa, ed i dipendenti indiretti nelle piccole imprese decentrate della rete imprenditoriale. E ancora la possibilità di valutare e selezionare gli investimenti perché abbiano un valore socialmente responsabile. (…)

Allegato

  • Sall'immobilismo a una cultura globalizzata per il lavoro di Giovanni Avonto_2016

Allegato:
dallimmobilismo_al_tentativo_di_una_cultura_globalizzata.pdf

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