POMIGLIANO VERSO IL REFERENDUM – redazione- economia & sindacato – 17/6/10

Referendum a Pomigliano. Ancora un accordo separato, Fim,Uilm,Fismic,Ugl  per il sì e Fiom per il No. E’ successo a Pomigliano quando sembrava che si potesse evitare: ora ci sarà il referendum e saranno i lavoratori a dire l’ultima parola. Ed anche su questo n’è scaturita un’altra divisione: questa volta la Fiom ha detto No al referndum e le altre quattro sigle sì, rovesciando le posizioni sostenute nella vicenda del contratto nazionale. Si poteva evitare? Se quanto affermano nel loro commento la Fim, Uilm, Fismic Nazionali corrisponde all’interpretazione corretta dell’intesa sottoscritta ( quindi condivisa dalla stessa Fiat)  c’erano ampi spazi di convergenza anche per quanto sostiene la Cgil e la Fiom. Se quanto ha votato il Comitato Centrale della Fiom (in particolare sul 18° turno) fosse stato anticipato qualche giorno prima del 14 giugno, sarebbe stato ben possibile raggiungere l’accordo unitario anziché registrare l’ennesima rottura con tanto di commenti così divaricati  che si fa fatica a pensare che si riferiscano allo stesso testo.

L’accordo con Fiat per lo stabilimento di Pomigliano “è indispensabile, perché consente di rilanciare lo stabilimento e dare una prospettiva alle migliaia di persone che vi lavorano e alle aziende dell’indotto”. Così si legge su un volantino di tre pagine che Uilm, Fim e Fismic stanno distribuendo per “favorire la partecipazione di tutti i lavoratori” al referendum del 22 giugno. A giudizio dei sindacati che hanno detto sì a Marchionne, “non è in alcun modo in discussione il diritto di sciopero del singolo lavoratore”, perché “in caso di inosservanza dell’accordo aziendale, che valuta eventuali provvedimenti a carico delle sole organizzazioni sindacali dichiaranti lo sciopero”.

Il referendum “è improponibile perché tocca i diritti dei lavoratori”. Così la Fiom di Napoli sul merito della consultazione sull’accordo separato. A dirlo è il segretario generale della Fiom Campana, Massimo Brancato. “Si sarebbe dovuto fare prima della trattativa – spiega – gli operai sanno bene di trovarsi di fronte ad un ricatto. La Fiom è consapevole di trovarsi di fronte ad un passaggio storico ma non molliamo perché c’è in ballo la dignità dei lavoratori”.

Il 22 giugno si effettuerà a Pomigliano il referendum tra tutti i lavoratori al cui esito la Fiat ha dichiarato di condizionare  l’avvio o meno degli investimenti per 700 milioni.

Sull’accordo sono stati espressi giudizi sindacali e politici diversi e contrastanti: da chi lo considera l’accordo pilota per moderne relazioni sindacali a chi un caso eccezionale di deroghe che come tale deve essere considerato; da chi lo porta ad esempio della vittoria dei riformisti contro gli antagonisti di sempre, a chi lo considera un accordo fuorilegge che ci spinge verso modelli produttivi cinesi e dintorni. Abbiamo già raccolto una ventina di articoli o commenti che immetteremo in rete per l’approfondimento del “caso Pomigliano” che animerà per parecchio tempo il dibattito sindacale e politico.

Iniziamo pubblicando quattro testi di riferimento:

         il testo dell’accordo sottoscritto da Fim, Uilm,Fismic e Ugl

         l’articolo di Luciano Gallino “La globalizzazione in casa” sul quale, pensiamo,  concordano sia chi ha sottoscritto l’accordo sia chi non l’ha fatto;

         il commento delle Segreterie Nazionali della Fim, Uilm, Fismic;

         quello del Comitato Centrale della Fiom Nazionale

 

Alleghiamo inoltre la scheda e le modalità del referendum del 22 giugno

 

Buona lettura

 

Allegato:
La globalizzazione in casa_Gallino.doc
Fim, Uilm, Fismic Nazionali.doc
Comitato Centrale Fiom.doc
Fiat Pomigliano scheda.doc
pomigilano-accordo-15-06-10.pdf

1 commento
  1. noname
    noname dice:

    Ho letto con attenzione il commento e gli allegati, ma sono più confuso di prima. Non riesco a capire come si possono avere giudizi cosi divaricati sull’accordo, tra chi ha firmato e chi no, perchè dice che ci sono dei punti regressivi e anticostituzionali sui diritti fondamentali,in particolare il contenuto della cosidetta clausola di responsabilità. Spiegatemi dove stà il trucco. Per quanto riguarda il referendum definirlo un ricatto e poco, in quanto non si può scegliere tra il lavoro e niente. Se non ricordo male a proposito di referendum si diceva che quando le organizzazioni sindacali non sono d’accordo non si poteva fare (vedi ultimo contratto dei meccanici), adesso che lo vuole la fiat si fà anche se la Fiom è contraria. Purtroppo il sindacato continua ad andare avanti senza regole democratiche per decidere quando non c’è accordo e anche per questo vince sempre il padrone. Nuovamente si è affrontata la Fiat con un sindacato diviso e subalterno. Forse era possibile fare diversamente. Queste divisioni ci sono anche sulla manovra e ciò mi fa pensare che il futuro sarà davvero triste. Bei tempi quando si diceva uniti si vince.Saluti.

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