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POLO UNIFICATO – Carrozzerie Mirafiori e Off. Maserati – accordo sindacale –

Il fatto. Lunedì 9 settembre è stato sottoscritto un accordo sindacale tra Fiat e i sindacati del “Sì’ per la costituzione di un polo unificato, per la produzione di veicoli di lusso, tra le Officine delle Carrozzerie  Mirafiori (5.321) e il nuovo stabilimento Maserati di Grugliasco (1096). Per questo obiettivo viene richiesto il prolungamento della Cigs fino a fine settembre del 2014. La nuova unità produttiva consentirà che i 6.421 dipendenti potranno, con la procedura del comando distacco,  lavorare in entrambi gli stabilimenti. L’accordo sindacale consente l’avvio della procedura "articolo 47" per il trasferimento di ramo d'azienda; di fatto lo stabilimento Maserati verrà inglobato alle Carrozzerie Mirafiori. Attualmente già 700 lavoratori delle Carrozzerie lavorano a Grugliasco.

Lo stesso accordo è stato sottoposto, lunedì pomeriggio, alla Fiom che per la prima volta – dopo la decisione della Consulta che ha deliberato per il ritorno delle RSA Fiom negli stabilimenti Fiat – è stata convocata dalla Fiat, seppure a tavoli separati per le note divergenze sindacali in atto.

Alleghiamo tre articoli di commento a questo importante fatto sindacale e di ripresa degli investimenti a Mirafiori: quello di Marina Cassi su La Stampa, di Stefano Parola su La Repubblica e di Antonio Sciotto su Il Manifesto. Con queste tre letture si può avere un buon quadro di quanto avvenuto e relativi commenti dei protagonisti. L’accordo sottoscritto non solo non contiene dettagli su come sarà la nuova Carrozzeria di Mirafiori ma neppure sul cronoprogramma degli investimenti, ne sulla loro consistenza. Un miliardo nuovamente fantasma?

Tra i commenti sindacali segnaliamo l’ottimismo del segretario della Fim Torinese, Claudio Chiarle, quando afferma «..con questo accordo è stata imboccata la strada della ripresa produttiva anche per Mirafiori garantendo un futuro per tutte le famiglie dei lavoratori Fiat di Mirafiori e Grugliasco».

E’ un’affermazione che sollecita due domande. Intende la garanzia del futuro occupazionale per i 5321 delle Officine delle Carrozzerie e dei circa altri 10.000 dipendenti degli stabilimenti di C.so Agnelli, di Via Settembrini? Sarebbero tutti garantiti dalla futura  produzione di un Suv e di un altro modello?

Dovrebbero suonare i campanelli d’allarme quando si constata che mancano elementi concreti per tanta sicurezza e che da tempo i media (sia i Tg quanto i quotidiani ed i periodici) hanno ridimensionato Mirafiori ai soli 5300 dipendenti delle Carrozzerie. Un lapsus o è una calcolata strategia mediatica?

Gli accordi, post referendum, per Mirafiori sono sempre stati commentati dai firmatari come preludio per una sicura ripartenza delle linee di produzione, ad un “riaccendere i motori” ma la realtà è stata  ben diversa con l’estendersi ed il prolungarsi della Cig e Cigs. Per quanto diversa sembra un po’ la retorica utilizzata per la Torino-Lione che com’è ben noto – o poco noto – non ha ancora scavato un solo metro del tracciato del megatunnel ma solo discenderie di sondaggio.

Questa sarà la volta buona? Lo si spera con una certa trepidazione e per questo la discussione e il confronto ( sindacale, politico-governo, negoziale) dovrebbe essere più stringente, per definire quanto sarà l’occupazione nella Mirafiori ristrutturata, quanto sarà più piccola rispetto gli anni, che non possono più ritornare, dei suoi primati. Definire un identikit allo stabilimento torinese rispetto a quanto scrive il prof. Giuseppe Berta nel suo chiaro seppur breve commento del 6 settembre ( vedi allegato) poco prima dell'accordo.

Mirafiori produrrà 25 mila Suv Maserati all’anno, la piattaforma sarà uguale alla Jepp Grand Cherochee di Grugliasco, il numero delle persone occupate non è ancora definito, non è previsto il ricorso al turno di notte. Queste cose non si trovano nell’accordo, sono state dette due giorni dopo da Harald Wester, direttore operativo di Maserati e Alfa Romeo, intervistato da Paolo Griseri per La Repubblica ( vedi allegato).

Sembra affermarsi sempre più la dottrina Marchionne, metabolizzata dal cartello sindacale del Sì, che impone una sorta di top secret a tutto quanto si riferisce al piano industriale considerato in tutti i suoi capitoli ( vedi allegato) “non materia sindacale” compreso quello degli organici-produzione. Ed un primo grande punto dovrebbe essere quello di sapere dove si costruirà il motore del Suv che di un veicolo è quello che determina, oltre ad una significativa ricaduta occupazionale anche sull'indotto,  il maggior valore da ripartire come produttività ai lavoratori.

 

Allegato:
mirafiori_gialllo_sullaccordo_parola_10-9-13.pdf
miliardo_fanatasma_sciotto_10-9-13.doc
firma_sindacale_per_fusione_mirafiori_grugliasco_cassi.pdf
accordo_mirafiori_x_47_cigs_chiarle.pdf
ma_la_grande_fabbrica_dovra_farsi_piu_piccola_berta_6-9-13.doc
25mila_suv_a_mirafiori_wester-griseri_11-9-13.pdf
cose_un_piano_industriale.doc
accordo_polo_unificato_fiat_9-9-13.pdf

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