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PERDONO, RAVVEDIMENTO, ESPIAZIONE – redazione – giustizia & costituzione 1/5/11

Dopo oltre 33 anni di detenzione, il 23 aprile, il giudice di sorveglianza del Tribunale di Roma ha concesso la libertà condizionale a Vincenzo Guagliardo, già condannato all’ergastolo insieme con la moglie Nadia Ponti per la sua partecipazione alla lotta armata negli anni Settanta. E’ stato uno dei tre brigatisti che hanno ucciso Guido Rossa nel 1979. I giornali hanno commentato in modi diversi. Il Foglio ha scelto la pubblicazione di un’intervista alla figlia Sabina Rossa, che confida di aver compreso che la giustizia non è questione tra vittime e Br « il perdono è un fatto privato, dentro il quale ci sta una vita intera, un percorso, un pathos, un’energia, non è la logica dello scambio, e l’applicazione di una legge non deve essere una questione fra vittime e colpevoli». Mario Dellacqua che da anni segue la storia carceraria di Vincenzo Guagliardo ha scritto una impegnativa riflessione mettendo in evidenza aspetti poco noti che meglio delineano il percorso inedito dell’ex-terrorista.

L’articolo di Dellacqua come l’intervista a Sabina Rossa si soffermano sulla profonda differenza tra il patteggiamento ( pentimento compensato) di una pena ed il ravvedimento con l’espiazione della pena. 

Vi invitiamo a leggere gli articoli allegati

 

Allegato:
Sabina Rossa e la giustizia_2011.doc
vincenzo guagliardo_Dellacqua.doc
Libero uno degli assassini di Guido Rossa_2011.doc
La figlia di Guido Rossa ai giudici_2008.doc
Gli ex terroristi non riscrivano la storia_Sabina_2006.doc

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