PER POCHI EURO E TANTI KM – appalti sempre in pejus – il caso: la vertenza Fisascat-Cisl –

Per tenere un qualsiasi lavoro: 15 euro al mese per pulire due uffici postali di montagna. E’ il caso più eclatante tra quelli raccolti in un dossier Fisascat Cisl. Almeno 200 lavoratori si trovano a fare i conti con stipendi da fame  Ci sono addetti che guadagnano 300 euro al mese e ne spendono la metà in benzina per raggiungere i posti Ogni volta che cambia un appalto la clausola sociale ci permette di tenere il lavoro, ma la paga peggiora sempre.

«Ogni volta che cambia un appalto – continua l’addetta alle pulizie – la clausola sociale ci permette di non perdere il lavoro, ma le condizioni del contratto peggiorano leggermente. Poche cose, qualche ora di lavoro in meno, qualche diritto limato, qualche chilometro da fare in più: un’inezia di fronte alla prospettiva di essere licenziati».

Solo che gli appalti cambiano spesso e i datori di lavoro si alternano con una velocità impressionante: anche cinque diversi in sei mesi, denunciano i sindacati. «E ogni volta chi se ne va lascia almeno un paio di stipendi da pagare, non salda il Tfr e le ferie… E così ogni volta si preparano delle cause, che sulla carta sono facili da vincere ma poi sono difficili da eseguire poiché alcune società falliscono o se ne vanno all’estero», spiega l’avvocato Alessandro Lamacchia, che da anni segue queste lavoratrici.

C’è un caso diventato emblematico, al limite del paradosso. È quello di un lavoratore che una volta a settimana pulisce gli uffici di Ceresole Reale e Noasca, 20 minuti ciascuno, 3 ore al mese, 15 euro di stipendio. Per un po’ gli hanno dato gli 80 euro del bonus introdotto da Renzi e arrivava a 105, salvo farglieli restituire poiché non ne aveva diritto: guadagnava troppo poco perché fosse un lavoro vero. «Però sono in tanti ad arrivare a poche centinaia di euro a fine mese: come si fa a vivere così? Molte di noi non smettono di lavorare solo perché sperano che prima o poi qualcosa cambi o per qualche contributo. Ma per campare bisogna cercare altri lavori», racconta una – lavoratrice che chiede di restare anonima «perché l’ultima collega che si è esposta da Chieri è stata mandata per,un mese a Novara».(…) per continuare aprire l'allegato

Allegato:
pochi_euro_e_tanti_km_vertenza_cisl_cravero.doc

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