ONU E COMMERCIO ARMI – T.Ferigo – trattato internazionale –

Una buona notizia, che ci riporta alle tante battaglie di Alberto Tridente, il cui spirito certo sorriderà. Dopo decenni di mobilitazione un trattato internazionale sul commercio delle armi convenzionali ha visto la luce. Nell’assemblea generale dell’ONU del 3 Aprile 154 Stati hanno votato a favore, 23 si sono astenuti e solo 3 contrari: la Corea del Nord, la Siria e l’Iran.

Il trattato si applica ad un largo numero dì armi classiche ( per opposizione alle armi di distruzione di massa, trattate in altri testi). Oltre ai carri armati,i blindati,i missili,navi di combattimento,, il trattato copre anche le armi leggere e di piccolo calibro la cui proliferazione è particolarmente portatrice di morte nei paesi africani che hanno sostenuto il trattato.

Dopo la ratificazione s’impone obblighi agli stati signatari analoghi a quelli della comunità europea. In particolare non si potranno vendere armi se queste sono state usate in passato per gravi violazioni dei diritti umani, (genocidi, attacchi contro civili, crimini di guerra…) Si dovrà inoltre rendere conto della loro esportazione ad altri signatari in rapporti annuali.

Certo questo trattato non è perfetto come sottolinea Aymeric Elluin responsabile della campagna per Amnesty International. Per esempio, se le munizioni e i componenti sono inclusi, solo le loro esportazioni sono controllate, e queste armi non sono sommesse alle stesse regole di trasparenza delle altre categorie.

L’appoggio degli USA ( dove il dibattito sul controllo delle armi nel paese è fermo ) è stato decisivo. Se si tiene conto che gli USA  sono i principali produttori mondiali di munizioni non è cosa da poco.

 Sarà efficace questo trattato ?  Le ONG già rivendicano che le regole di trasparenza non si applichino solo tra stati ma siano comunicati alla società civile. Insomma come sempre è importante non solo valutare  , magari con un pessimismo di fondo, ma agire per “fare un uso” dell’accordo. Lo stesso Elluin, dopo averne segnalato i limiti, invita ad agire per allargarlo e renderlo operativo.

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