MODIFICARE L’ ART.19 O IL 18 DELLO STATUTO? – redazione – 30/11/11

In agosto per molti giorni il governo Berlusconi non rese nota la "famosa" lettera di raccomandazioni, altri dicono elenco di diktat, della BCE. Si disse anche che doveva rimanere riservata per non produrre turbative al mercato. C’è da ridere o piangere per tale motivazione. Ma quel costume è difficile a morire: il ministro Tremonti ha risposto ai quesiti della Ue con un testo in inglese ( doveroso) ma è ben strano che i media hanno diffuso il testo in inglese e non la traduzione in lingua madre. Alla faccia della conoscenza che possa favorire diffusa conoscenza. Si potrebbe proseguire con la modalità seguita nel presenare le modifiche di legge, alle manovre finanziarie.  Ora è pervenuto il dossier del Commissario Europeo Olli Rehn incaricato di seguire il caso del debito italiano. Ed i media informano che in esso ritorna la richiesta per modificare l’articolo 18 dello Statuto quello che sanisce il diritto al reintegro in caso di licenziamento ingiustificato. I media traduco: richiesta di licenziamenti più facili. E’ così chiara la richiesta?  Si legge in quel rapporto di Bruxelles La legislazione sul lavoro continua a offrire elevata protezione a chi è dentro, mentre a chi è fuori, soprattutto a donne e giovani, restano lavori precari e nessun sussidio di disoccupazione…le passate riforme hanno affrontato solo parzialmente la rigidità del mercato e hanno aumentato l’occupazione al costo di aumentarne la frammentazione". Raccomanda di superare le differenze non di licenziare facilamente.

A proposito dell’articolo 18 dello Statuto è importante ricordare quanto afferma il testo legislativo : non impone alcun reintegro forsozo in caso di sentenza favorevole al lavoratore, ma ripristina il suo diritto ad essere integrato nell’azienda da cui è stato allontanato oppure, a sua scelta, optare per le mensilità di indennizzo e ceracare altrove un’occupazione.

Quanti sono i casi in Italia di cause intentate per l’osservanza dell’art.18? Decine o migliaia? Quante sono state le cause vinte? Quanti infine gli effettivi reintegri sul posto di lavoro e quante le vertenze concluse con la norma più flessibile di una indennità economica e ricerca di un altro posto di lavoro? A ben vedere si scoprirà che il gran dibattitto è forzato, in modo specifico quando si tratta di motivi non riconducibili a discriminazione, ad antisindacalità che neppure il governo Berlusconi metteva in discussione. La flessibilità è in atto da sempre, fin troppa!

Noi preferiamo congelare la questione dell’articolo 18, sta bene com’è. Oggi si tratat di frenare i licenziamenti e non già facilitarli: avvengono già in quantità esorbitante, in più modi.

Grande importanza – ed urgenza – ha invece la modifica dell’articolo dello Statuto dei Lavoratori che segue il 18. Appunto l’articolo 19 che regola l’esistenza delle Rappresentanze Sindacali sui luoghi di lavoro, articol terremmotato inopinatamente da un referendum ( 1955) che ha annullato una sua parte, proprio quella che ha consentito ora alla Fiat di imporre il "modello Pomigliano".

In questi giorni Cesare Damiano, con altri, ha depositato una stringatissima proposta di modifica all’art.19 che se accolta dal parlamento sarebbe un gran contributo  per riportare in funzionamento il pluralismo sindacale negli stabilimenti Fiat, consentendo la piena cittadinaza anche ai sindacati che non sottoscrivono un accoro pur dovendolo rispettare se votato a maggioranza dai lavoratori. In allegato il disegno di legge per la modifica dell’articolo 19 della legge 300/70 (Statuto dei diritti dei lavoratori) ripristinando la formulazione originale in materia di costituzione delle rappresentanze sindacali aziendale, cancellando gli effetti del referendum abrogativo del 1995.

In allegato –

  • Testo della proposta legislativa di modifica dell’art.19 Statuto dei Lavoratori
  • La Eu chiede all’Italia di modificare l’art.18  da www.rassegna.it
  • Licenziamenti, i lacci che non esistono M.Fezzi giuslavorista

Allegato:
11.11 DAMIANO – ddl art. 19-300.doc
Eu chiede di superare l’articolo 18.doc
Licenziamenti i lacci che non esistono_M.Fezzi_.pdf

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