MA CHI “ERA” PIERRE CARNITI? – M.Dellacqua – una domanda, a None, ascoltando Prodi e Morese –

Ma chi era Pierre Carniti? La comparsa di questa domanda fra i partecipanti alla serata del 13 dicembre scorso, a None, è il più ambizioso obiettivo raggiunto dall'ennesimo incontro “non” organizzato per ascoltare gli interventi di Romano Prodi, Pierre Carniti e Raffaele Morese. L'ex Presidente del Consiglio e i due ex-leader della Cisl hanno preso la parola il 6 dicembre alla presentazione romana del libro “Pensiero, azione, autonomia” all’Auditorium Cisl di Via Po. Così si è potuto raccontare come dagli anni '60 in poi – attraverso un ciclo memorabile di lotte operaie e giovanili -– l'uguaglianza sociale e l'unità sindacale siano state l'assillo dell’allora giovane leader cislino.(…) per continuare a leggere l’articolo di Mario Dellacqua aprire l’allegato

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  • La preterizione di Pierre Carniti – Mario Dellacqua
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1 commento
  1. GIOVANNI DI NINO
    GIOVANNI DI NINO dice:

    Mi sarebbe piaciuto essere presente a Roma, in occasione dell’80° compleanno di Pierre Carniti, ma non facendo parte della ristretta cerchia di un giglio magico, messo insieme sicuramente a sua insaputa, quasi tutto schierato per il SI al referendum del 4/12, non ho mai visto l’invito che mi era stato promesso. Pazienza! Mi sarebbe piaciuto osservare le facce del nuovo “management” della Confederazione nel momento in cui Pierre riproponeva la riduzione dell’orario di lavoro, management tutto preso allo studio di Industry.4, ossia “Mercato.4” nato dalle viscere del capitalismo mondiale: tutti ne parlano, tutti sono entusiasti, specie nei sindacati dell’industria, ma quando vai a strigere ti accorgi che, come solitamente avviene quando c’è una libera volpe in un libero pollaio, chi tiene in mano le redini della “faccenda” è solo la volpe. Leggevo quanche tempo fa di un ricerca americana, non tacciabile di paracomunista, dalla quale di evinceva che i “robot” avrebbero rubato non più del 9-10% dell’occupazione umana, a causa dell’impossibilità di creare “menti robotiche” in grado di ragionare, selezionare, scegliere o individuare opzioni alternative: tutte cose che riescono a fare persino i nostri attuali ministri. Perciò, per chiudere, l’occupazione ed il lavoro non hanno molta strada da percorrere se non quella della riduzione globale dell’orario del lavoro, che rimetta al centro dell’interesse strategico planetario non più il capitale, ma la persona umana, il lavoro come possibilità di vivere degnamente. Rincorrere formule targate con titoli, per dirla con Pierre, significa usare placebo a gogò. Cordiali saluti e, se permettete, tantissimi auguri a Pierre Carniti, mio Segretario Generale da FIM, e mio Segretario Generale da Cisl. Giovanni Di Nino, Sulmona (AQ) Abruzzo

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