LIBERAL RADICAL MODERATO – A.Serafino – politica – 21/11/11

Eugenio Scalfari nel suo editoriale domenicale s’interroga sulla figura di Mario Monti definendo il profilo del premier come di “un liberal radical moderato”. Poi si dilunga sulla destra italiana, anche con un escursus storico fino a Cavour, e sui problemi più urgenti che il governo si accinge a varare. Nella parte conclusiva dell’editoriale riflette sul profilo dei numerosi ministri ( di valore) che dovrebbero evidenziare la qualità del nuovo ruolo dei cattolici nella politica, anche riferendosi al Convegno di Todi di alcune settimane ( di cui trovate ampia documentazione su questo sito). A proposito della simpatia manifestata dalla Santa Sede verso la “squadra Monti” e dell’immancabile richiamo per i cattolici ai “valori non negoziabili”, così scrive il padre fondatore de La Repubblica:  “ …La gerarchia è un potere esterno rispetto allo Stato laico e democratico. Non può dettare norme erga omnes. Ma in realtà non può dettare norme neppure nei confronti dei credenti. Ho sottolineato, commentando alcuni discorsi del Papa nel suo recente viaggio in Germania, una sua affermazione che mi è apparsa rivoluzionaria, quando ha detto che “Lutero aveva più fede in Dio di quanta ne abbiamo noi”. Affermazione che richiama quella fatta più volte dal cardinale Carlo Maria Martini: “Lutero è stato il più grande riformatore della Chiesa cristiana”. Vedo qui un’apertura verso il contatto diretto tra il credente e la divinità trascendente, senza l’intermediazione della Chiesa che la gerarchia ritiene invece indispensabile. Vedo il riconoscimento implicito del relativismo sulle pretese di assolutezza della gerarchia. Da questo punto di vista il cattolico adulto è una figura della modernità che recupera il ruolo fondante del laicato cattolico e il ruolo importante ma sussidiario dell’ordine sacerdotale. Mi direte che tutto questo ha poco da vedere con il governo di Monti ed è vero. Ma ha da vedere con i ministri cattolici presenti in quel governo in posizioni di grande responsabilità. Mi piacerebbe sapere da loro se sono cattolici adulti, come si definì Romano Prodi, che non accettano deleghe da parte della gerarchia. Anche questo è un conflitto di interessi, ideali e per questo ancor più importanti. Quanto ai conflitti materiali, che pure ci sono, il Parlamento e la pubblica opinione vigileranno affinché siano risolti al più presto, cosa della quale non vogliamo dubitare”.

E’davvero tempo che i cattolici liberal radical-moderati, così ben rappresentati nel governo Monti, diano segni tangibili sui fondamentali dell’economia, del conflitto degli interessi, del rigore fiscale, dell’equità sociale, della sicurezza economica per chi perde il lavoro.

Si profila una nuova Ici che includa anche la prima casa d’abitazione. Bene purchè si lascino fuori i ceti a medio e basso reddito ( come all’epoca del governo Prodi), purchè sia chiamata a pagare il giusto ( cosa che oggi no fa ) la Chiesa in forza di una breve norma che consente di eludere decine di miliardi di patrimonio trasformandolo in sede di culto, quando così non è nella pratica. Monti sarà un cattolico laico da pretendere ciò? E’ possibile ed augurabile!

Si profila un colossale conflitto d’interessi per il super ministro Corrado Passera per la montagna di pacchetti azionari posseduti qua e là. Anche lui è un cavallo di razza di questa nuova compagine governativa e di questi profili di ministri cattolici-laici o laici-cattolici: ha dichiarato che risolverà il problema rapidamente. Come? Seguendo lo stile anglo-sassone del blind-trust? E’ possibile ed augurabile!

Si abbandonerà l’obiettivo di tassare le grandi ricchezze ( patrimoniali e non )? Sarebbe un grave fatto per i liberal radical cattolici che – nei fatti – lascerebbero ancora strada ai cattolici radical affaristi con in testa l’etica del profitto comunque per stili di vita molto discutibili. E’ auspicabile di no.

E poi le pensioni è l’eguaglianza dei diritti tra generazioni. E’ forse il terreno più favorevole per qualificare la nuova compagine governativa. Ci sono proposte di legge. Le Confederazioni possono fare unità d’intenti e negoziare al meglio sulla falsariga della flessibilità volontaria dell’età per andare in pensione. Includendo anche la scelta volontaria per il part-time lavorativo e l’utilizzo anticipato di parte della pensione maturata. Durante il secondo governo Prodi, si era aperta una discussione che sosteneva tale ipotesi, cioè di consentire a partire da una certa età ( es. dopo i 55 anni) di passare dal full time lavorativo ad un regime di part-time ( verticale o orizzontale che sia) anticipando una parte della pensione già maturata in modo da mantenere un’invarianza di reddito. Così si potrebbe anche dar vita a forme di welfare famigliare ( es. nonni-nipoti o simili), continuando a lavorare in chiaro pagando contributi.

I cattolici adulti, per dirla con Romano Prodi, hanno una imperdibile occasione per dimostrare in Italia come possa incidere nel sociale, nella politica, nell’economia e nel pagamento delle tasse, la cultura e l’agire del cattolico laico, che non può dipendere – in tali campi pubblici – dalle direttive della gerarchia cattolica.

Allegati

 

Allegato:
Il governo tecnico e la destra storica_Scalfari.doc
Occupazione nella green economy.doc
Ici Monti e sante esenzioni_Kocci.doc

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