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LA TRAGEDIA DI GENOVA – G.Rubini – prevenzione & lavoro –

GENOVA: UNA TRAGEDIA CHE SI POTEVA PREVENIRE ? La tragedia è  avvenuta nel Porto di Genova ove una nave in manovra, fuori controllo, ha urtato la base della torre di controllo abbattendola e procurando la morte dei controllori e dei piloti che si trovavano all'interno della stessa. Il dolore e il cordoglio per le vittime di questa tragedia non impedisce tuttavia a chi si occupa di sicurezza e prevenzione degli incidenti di formulare, in attesa dei risultati dell'indagine giudiziaria, alcuni quesiti. Le cause e concause  di questa tragedia verosimilmente sono molteplici e solo un'indagine accurata potrà costruire il profilo degli eventi e dei fattori che hanno determinato questa tragedia.

Le manovre di navi sempre più grandi mettono in crisi le strutture logistiche e il layout di molti porti. La logica neoliberista tesa a ridurre i costi ha comportato la riduzione delle manutenzioni in molte situazioni, anche il trasporto marittimo è sottoposto a queste logiche ispirate al massimo ribasso anche rispetto alla gestione della sicurezza. Una indagine  sui determinanti di questa tragedia verosimilmente va ben oltre la logica dell'indagine giudiziaria tesa a ricercare le responsabilità individuali riferite alla fase terminale dell'evento, al momento in cui il comandante e il pilota hanno perso il controllo della porta container.

E' l'indagine di sistema che prende in considerazione le trasformazioni che sono avvenute nel mondo dei trasporti marittimi che può individuare i fondamentali che hanno "costruito" le premesse perchè la tragedia avvenisse. Sono aumentate le dimensioni delle navi, si sono compressi i tempi per le manovre. Sarà compito dei magistrati individuare quanto le logiche del massimo ribasso su tutti i costi hanno favorito questo evento tragico.

Sono note  peraltro le richieste degli armatori alla Commissione europea di "liberalizzare" le manovre in porto che, se fossero accolte le loro richieste , potrebbero essere effettuate dal personale di bordo della nave senza l'ausilio di piloti del porto. Vi è poi un aspetto che pare essere trascurato nei resoconti dei giornali e dei media: la sicurezza passiva del layout del porto.

  • L'allocazione della torre di controllo in prossimità delle aree di manovra delle navi era stata valutata come sicura?
  • I progettisti che hanno individuato il sito ove costruire la torre di controllo avevano svolto preventivamente una valutazione corretta dei rischi rispetto alla possibilità che una nave cargo fuori controllo  con la forza d'urto della grande massa in movimento colpisse la base d'appoggio della torre abbattendola?
  • Questo evento tragico poteva essere prevenuto nella fase progettuale della scelta del sito ove è stata costruita la torre?
  • Questo evento tragico è avvenuto in un porto in cui ogni anno arrivano e partono oltre 6000 navi ogni anno. A maggior ragione i progettisti del layout, a fronte dei grandi flussi di traffico di questo porto, avrebbero potuto simulare anche un caso di perdita di controllo di una grande nave e prevedere il rischio cui era esposta la torre di controllo e altre strutture di servizio del porto?

Questi sono i quesiti che, lontani dal luogo dell'evento tragico, ci sentiamo di proporre. Il Porto, con questa tragedia, ha mostrato che vi sono delle gravi vulnerabilità:  appare molto superficiale l'attenzione dei media rivolta solo alle responsabilità del comandante e del pilota. Questo è un aspetto importante che i magistrati chiariranno con le loro indagini, resta tuttavia il quesito riguardante la responsabilità di coloro che hanno deciso il luogo ove è stata costruita la torre, un luogo vulnerabile e senza protezioni rispetto ad un evento drammatico come la perdita del controllo della nave porta container.

Per davvero inopportuna e fuori luogo   appare, a nostro parere,  quindi la dichiarazione del Presidente dell'Area Portuale così come riportata dalle Agenzie di stampa: " Il porto di Genova e' sicuro e la tragedia della nave portacontainer Jolly Nero e' avvenuta in condizioni di sicurezza obiettivamente ottimali." Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorita' portuale genovese Luigi Merlo.

Sarebbe bene invece che il Presidente si ponesse in una posizione di dubbio e facesse intraprendere ai suoi tecnici  una "ri-valutazione" dei rischi presenti nel layout  dell'area  portuale che presiede.

editor   9-5-2013   per  altre notizie fai ctrl + clic  su www.diario-prevenzione.it

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