LA BATTAGLIA DELL’ILVA – N.Vendola – relazione al Consiglio Regione Puglia –

La battaglia dell'Ilva e i “megafoni di Dio”. Ilva è un gigante europeo dell’acciaio ora a forte rischio per la produzione e per l’occupazione. Al centro di questa vicenda è esplosa la questione ambientale in fabbrica e sul territorio, ignorata o sottovalutata gravemente per anni. La privatizzazione dell’ex Italsider, gioiello degli anni 60, avvenuta negli anni 90 a favore del Gruppo Riva non ha certamente giovato. A metà novembre il Governatore della Puglia, dal 2005, Nichi Vendola è incorso in una clamorosa “gaffe” telefonica (intercettata nel 2010 e resa pubblica a novembre 2013) ridendo alle spalle di un giornalista vittima di una “bravata” dell’ex-responsabile delle relazioni industriali dell’Ilva, Girolamo Archinà, ora agli arresti domiciliari. Il ventilatore che non spara menta si è messo a girare vorticosamente. I “megafoni di Dio” – nel caso Marco Travaglio e Beppe Grillo – hanno diffuso le loro sentenze senza appello: il primo affermando in conclusione del suo editoriale ( allegato) che "la telefonata di Vendola è peggio di un'eventuale condanna"; il secondo più sbrigativamente che è un servo dei Riva.

Come ha risposto Nichi Vendola? Prima è stato al gioco della polemica, poi ha compiuto due atti utili per capirne di più e poter formulare un giudizio con cognizione di causa. Ha chiesto pubblicamente scusa per aver riso alle spalle di un giornalista che faceva il suo mestiere ( vedi allegato) e cosa altrettanto importante ha presentato una relazione su “La battaglia all’Ilva” al Consiglio Regionale della Puglia il 19 novembre (vedi allegato) raccontando cosa non era stato fatto fino al 2005 e cosa la regione Puglia ha iniziato a fare dopo con la sua elezione a Presidente della Regione.

La relazione ricostruisce lo stato dell’arte ( quarantennio 1965-2005) documentando lo stato di crisi ambientale che risale al 1990, essendo da quella data l’area tarantina inserita nei siti di bonifica d’interesse Nazionale. Nel 2005, dopo quindici anni, non vi erano ancora iniziative sostanziali in atto. Il sito industriale Ilva di Taranto funziona con oltre 200 camini attivi, ma nonostante ciò i previsti controlli di Arpa e Asl non sono stati mai eseguiti o resi noti fino al 2001. Poi segue quanto fatto dalla Regione Puglia a guida del centro-sinistra di Nichi Vendola.

Dagli articoli allegati emerge che le battute e le risate di Nichi Vendola siano state un maldestro esercizio di “captatio benevolentia” verso Girolamo Archinà per mantenere il rapporto Regione-Ilva. La vicenda dovrebbe insegnare ai politici che il linguaggio da utilizzare con le controparti ( amiche o avversarie che siano) è cosa sempre importante, va al di là della forma.

Allegati

  • La relazione di Nichi Vendola al Consiglio Regionale Puglia del 19 novembre 2013
  • L'editoiale "Svendola" di Marco Travaglio su Il Foglio Quotidiano
  • La cronaca della telefonata Vendola-Archinà da La Repubblica del 15-11-2013

Allegato:
relazione_vendola-_consiglio_reg_puglia_19-11-13.pdf
svendola_di_travaglio.pdf
la_telefonata_di_vendola_repubblica_15-11-13.doc

1 commento
  1. Zsg(c)
    Zsg(c) dice:

    Io non so se c’è qualcosa di penale nei comportamenti di Vendola nei confronti dell’ILVA, conro i cittadini di Taranto contro i lavoratori della fabbrica. Conosco però i cambiamenti di atteggiamenti e di comportamenti che il “compagno” Vendola ha avuto dopo che si è insediato sulla poltrona di Governatore ( che brutto termine!) Io non so se questo è dovuto a realismo, se si è costretti a farlo se si vuole cambiare le cose o solo “governarle” . ( era questo l’alibi dei “mariuoli ” craxiani) So di certo però che la legge contro la diossina non ha portato nessun miglioramento ne nei confronti dell’ambiente ne nei rapporti fra fabbrica e territorio. So che la sua politica della Sanità passando fra la privatizzazione del SS Annunziata e nei rapporti con Don Verze non può essere ascritta fra i compiti di un politico di “sinistra” e fra le aspirazioni di un popolo di “sinistra” .
    La chiamata a discolpa di Vendola si riduce solo alla richiesta di scuse al giornalista , a posteriore, e se il suo atteggiamento viene definito “captatio benevolentia” verso un personaggio come Archinà a tutti nota fin dall’inizio persino ai cittadini di Taranto, beh quantomeno può definirsi un ingenuo . E questo in politica è una colpa. A meno che non tutto non sia avvenuto ” a sua insaputa” Non sapeva chi era e cosa faceva Archinà, e non era stato messo al corrente.
    No caro compagno Vendola. Non bastano le scuse e nemmeno basterebbe l’autocritica. Deviammettere che sei un prodotto, anche tu, di questa sporca politica e di queste fatiscenti istituzioni ( a volerti bene!)
    simyzag

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *