L’ESASPERAZIONE SILENZIOSA DEI GRECI – T.Ferigo – un anno dopo gli accordi di Bruxelles –

Ho l’impressione di vivere lo stesso incubo dopo sei anni. Abbiamo un pò sognato con la prima elezione di Sipras nel Gennaio 2015, ma dopo è la delusione. L’austerità continua: aumento dell’IVA, (passato dal 19 al 24%), aumento e creazione di nuove tasse, diminuzione delle pensioni, privatizzazioni ovunque e di qualsiasi cosa…Sipras continua a recitare la sua commedia, vara leggi impopolari e poi ci dice che è costretto, che lo fa con dolore..”. I lavoratori non si mobilitano più, sono depressi, non credono più ad alcun uomo politico, e a Settembre arriva la legge sui sindacati “.

Sono parole del sindacalista Giorgios Koutroufinis, operaio al porto del Pireo ceduto alla società cinese Cosco, (gli Italiani, nel loro piccolo fanno la loro parte. Hanno acquisito le sgangherate ferrovie greche!)

Leggendo articoli si vede, con tristezza, che queste dichiarazioni rilasciate a Le Monde, riflettono la società greca dopo un anno dall’accordo con Bruxelles. Che questo sentimento sia condiviso dalla maggioranza dei greci ed elettori del partito Sryza è confermato da un sondaggio effettuato all’inizio di Luglio dall’Università della Macedonia: 86% dei greci non sono soddisfatti dell’azione del governo. Tra gli elettori di Sryza sono vicini al 69%.

Nikos Dimou un editorialista per numerosi media ellenici e autore del libro, “il malore di essere greci”, scrive “in una recente inchiesta pubblicata dalla stampa alla domanda, alla domanda – chi secondo voi è il più credibile per salvare la Grecia – la maggioranza risponde, Nessuno”.

I non molti sostenitori di Sipras, accusano la comunità europea. Per loro il primo ministro ha ereditato una situazione disastrosa e non voleva prendere il rischio che la Grecia fosse espulsa dalla zona euro che sarebbe stata una catastrofe. Non c’è stata solidarietà da nessuno stato membro. L’Europa sta sbagliando, impone costi sociali. Non è né democratica, né sociale. La brexit è un segnale dall’arme per tutti: “da soli non ne usciamo. Per altri paesi europei dovrebbe essere una lezione. L’Europa va ripensata nella sua politica e anche struttura” ha detto il ministro dell’economia greco a una tavola rotonda organizzata dalla fondazione Ebert.

L’economia non migliora – La situazione economica non dimostra segni di miglioramento. Il PIB greco è sempre inferiore di circa il 25% di quello del 2009. Si prevede, secondo la commissione europea, una diminuzione dello 0,3%.

La disoccupazione resta endemica – La disoccupazione resta alta: 24 % in Marzo. Tra i giovani di meno venticinque anni, il tasso si alza al 50,4 %. Dal 2008 più di 350000 greci, tra i quali, molti giovani diplomati, sono emigrati.

Non c’è da stupirsi se in Grecia ci si sente, “ europei traditi dall’Europa”.

Toni Ferigo

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