Il codice del capitale
Pier Luigi Ossola invia i suoi appunti, in 12 ordinate cartelle, sul libro Il codice del capitale di Katharina Pistor, e sono certamente utili per incentivare la lettura di quell’impegnativo libro.
Il codice del capitale di Katharina Pistor fa luce sui meccanismi consolidati, eppure silenziosi e poco visibili, per mezzo dei quali i detentori di capitale e i loro legali creano ricchezza e disuguaglianza, generando il rischio concreto che venga erosa sempre di più la legittimità degli Stati e delle loro leggi. Un meccanismo temibile, che può essere combattuto tramite la codifica di nuovi diritti, una strada lunga e difficile ma grazie alla quale la società democratica potrà riprendere la strada del proprio destino. (…) La profonda disuguaglianza diffusa a livello globale, che vede la maggior parte delle ricchezze mondiali concentrate nelle mani di pochissimi, costituisce uno dei temi più urgenti sui quali si concentrano studiosi e policymakers. Tuttavia, benché non manchino analisi e proposte di soluzione, sembra stranamente sfuggire una risposta precisa a una semplice domanda: come è stata creata inizialmente la ricchezza? E perché il capitale spesso sopravvive a scosse e cicli economici che lasciano tutti gli altri alla deriva, senza i guadagni accumulati in precedenza? La risposta, secondo Katharina Pistor, è nel diritto, uno strumento potente per garantire l’ordine sociale, ma anche un mezzo pericoloso, se utilizzato con altri fini
PierLuigi Ossola scrive i suoi appunti suddividendoli nei seguenti capitoli che così iniziano.
1. Perché questo libro ? Questo libro aiuta a far luce su come nel mondo capitalistico si creano sia la ricchezza che le diseguaglianze. Si tratta di temi d’importanza cruciale non solo perché il persistere ed aggravarsi di enormi livelli di disparità minaccia il tessuto sociale dei sistemi democratici ma anche perché le forme convenzionali di redistribuzione della ricchezza per mezzo delle imposte e dei servizi sociali sono diventate sempre più deboli. In altre parole il libro fornisce una chiave di interpretazione assai utile per comprendere il capitale e l’economia politica del capitalismo e per arricchire di nuovi importanti elementi, spesso trascurati, e di possibili nuove soluzioni, il dibattito molto attuale su diseguaglianza, democrazia e governo. (…)
2. Cos’è il Capitale ? Usiamo costantemente i termini ‘capitale’ e ‘capitalismo’, ma cosa significhino in realtà non è così chiaro. Per qualcuno il Capitale è denaro o comunque ‘roba concreta’ come un appezzamento di terra, un macchinario, un edificio, per altri è uno dei due fattori della produzione (capitale e lavoro), per altri ancora è solo una variabile contabile.
3. Il processo di creazione del capitale. La manipolazione del DNA degli “asset” per conferire loro la proprietà di essere capitale avviene in due fasi. La prima è quella a cui fanno riferimento gli economisti classici, analizzata e messa bene in evidenza da Marx, che consiste nella “mercificazione” delle risorse. Riguarda i beni e le risorse dotate di un proprio valore d’uso. E’ una fase che avviene nei processi fisici di produzione e di consumo, e che è la base del funzionamento del tradizionale mercato capitalistico. In questa fase al valore d’uso di un bene viene sostituito il suo valore di scambio. (…)
4. Gli attributi che trasformano le risorse in capitale Come già detto una risorsa acquista la proprietà di essere capitale quando acquisisce una ‘codifica legale’ che consente a chi la possiede di disporne avvalendosi di diritti di:
PRIORITÀ che gerarchizza le rivendicazioni sulle risorse stesse,
DUREVOLEZZA che estende i diritti di priorità nel tempo,
UNIVERSALITÀ che estende i diritti di priorità nello spazio,
CONVERTIBILITÀ che opera come dispositivo assicurativo e permette ai detentori di risorse di convertirle in qualsiasi momento e senza dover trovare compratori disposti ad acquistarle, in moneta pubblica, proteggendone il valore nominale.
5. Le valutazioni con cui la Pistor conclude la sua analisi. “Il capitale impera secondo la legge” è il titolo dell’ultimo capitolo del libro nel quale la Pistor analizza le possibili alternative ad una ‘codificazione del capitale’ svolta dagli studi legali a favore della parte della popolazione più ricca, in modo autonomo dal volere degli stati e senza curarsi in alcun modo del volere e degli interessi della gran parte della popolazione. (…)
5.1 Può la politica riappropriarsi della legge? Perché nei sistemi capitalistici le democrazie possano prevalere la politica deve riappropriarsi del controllo della codificazione del capitale, cioè della legge, che è l’unico strumento di autogoverno. Per farlo come minimo vanno revocati i molti privilegi legali accumulati dal capitale. Questo però è facile a dirsi ma difficilissimo da realizzare (…) IL TESTO COMPLETO IN ALLEGATO
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