Fraternità

La fraternità è riscoperta da scrittori e filosofi. Al centro dell’ultima enciclica di papa Francesco. Il valore cristiano, il più enigmatico della triade laica della Rivoluzione francese, è anche il più difficile da vivere nei sistemi politci, economici, culturali. Ma il più necessario. Colloquio con Javier Cercas di Wlodek Goldkorn sul n.7 de L’Espresso (v. allegato)

La libertà? Un’idea. L’uguaglianza? Una aspirazione. La frattelanza, invece, è fatta di carne. E proprio ora che il contatto fisico ci è impedito, è dai corpi che dobbiamo ripartire. Per ritrovare la nostra essenza umana. La pandemia ha reso evidente quanto sia forte il bisogno dei legami. E la tecnologia sta aiutando a mantenerli, a ricercarne di nuovi. Più numerosi e solidi di prima. “Dobbiamo riconoscere i migranti come nostri fratelli, e non come stranieri con i quali non abbiamo niente in comune. L’empatia è un cammino che ci vedere con lo sguardo altrui”. Colloquio con Mylis de Kerangal di Wlodek Goldkorn sul n.14 de L’Espresso (v.allegato)

Assolto il contadino “reo” di fraternità (e un po’ la Francia assolve se stessa) – Questa la lettera inviata da Marcello Buttazzo, Lequile (Le) al direttore Marco Tarquinio (L’Avvenire,). Caro direttore, abbiamo bisogno di solidarietà, di umanità. La Corte di Cassazione francese ha assolto definitivamente Cédric Herrou, agricoltore che vive nel sud-est del Paese, al confine con l’Italia. L’uomo ha aiutato tanti e tanti migranti a Ventimiglia, alla frontiera con l’Italia. Cédric Herrou è stato assolto definitivamente dopo quasi 5 processi in 5 anni. Evidentemente, l’anelito di fraternità non è una colpa, né un “delitto”. Non è stato un “misfatto” (come avrebbe voluto qualcuno) dare assistenza agli esiliati sans-papier. Questo concetto dirimente dovrebbe valere a ogni latitudine. Prendersi cura di chi fugge da guerre e miseria non è mai un “crimine”, ma solo un alto e significativo gesto di misericordia, di benevolenza, di civiltà. Con profonda stima per il vostro lavoro.   Leggere la risposta del direttore con questo link https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/assolto-il-contadino-reo-di-fraternit-e-un-po-la-francia-assolve-se-stessa

La fratellanza può regalare momenti di felicità oltre a lenire le sofferenze. Luca Dondoni, in “Obiettivo felicità” su La Stampa, commenta l’ultimo libro-documentario “Happy next del cantautore Simone Cristicchi, edito da La nave di Teseo. «Ma, cosa significa davvero la parola felicità e poi, in cosa risiede? – si chiede l’autore -. Da sempre il genere umano concentra i suoi sforzi per afferrarla, per coglierla. Questo libro è parte di un progetto più ampio che comprende anche uno spettacolo teatrale dal titolo omonimo e un film documentario di Andrea Cocchi. Abbiamo scelto di provare a spiegare cosa rappresenti la felicità senza lasciarci prendere dai facili entusiasmi o conclusioni affrettate. La curiosità mi fa viaggiatore insieme al lettore tra filosofia, meditazione e fede: questo mi permette di parlare della bellezza, della vitalità, del tempo, del senso di appartenenza e di comunità, di musica e di storie».

Alba Pairetti, nella sua testimonianza, su La Stampa, racconta della sua adolescenza e dello zio Aldo, persona coltissima rinchiusa tra le mura del manicomio di Collegno. Rievoca la figura schizofrenica della mamma. S’interroga sulla drammatica domanda posta a suo padre e sui  muri della solitudine, della sofferenza e della vergogna che solo la fratellanza può contribuire ad abbattere. In allegato il file con i due articoli.  

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