FEDERALISMO COMUNALE AL VIA – A.Serafino – politica 4/3/11

Il cantiere del fisco federale. La maggioranza ha salutato con grande enfasi il voto parlamentare su talune norme che modificano e modificheranno il fisco comunale. Più che un via  libera al federalismo comunale è un procedere del cantiere della riforma federalistica, con molti punti decisivi indefiniti o irrisolti. Tra questi il principale: a regime il nuovo federalismo fiscale sarà a costo zero per il bilancio dello Stato? Seguendo il tremontipensiero ed ancora più il suo operare si dovrebbe presumere una risposta affermativa. In tal caso le tasse che lo Stato centrale ha evitato di applicare sui grandi patrimoni e ricchezze ( per non mettere le mani nelle tasche dei cittadini! Orribile espressione politica..) saranno applicate dagli enti locali ( addizionali irpef, tasse di scopo, imu, ecc) per chiudere in pareggio i bilanci ( obbligo di legge) che non riceveranno più i trasferimenti dello Stato, già ampiamente tagliati in questi anni.

Il giorno dopo l’approvazione del decreto governativo arriva l’altolà delle Regioni che denunciano il non rispetto di quanto definito nell’accordo Governo-Regioni del 15 dicembre 2010.

La politica italiana preferisce inseguire gossip e distrarsi sulla polemica da stadio, sulla faziosità piuttosto che approfondire i temi cruciali per trasformare le idee in progetti, i opere e servizi. La finanza locale è un tema cruciali ma finora non è ancora materia di dibattito per i militanti dei circoli, per le Rsu delle aziende.

Facciamo il punto di questo tema che è centrale per la riforma dello Stato, dei conti pubblici. E’ un grave errore lasciarlo gestire secondo gli umori di Bossi e della Lega che pur di dimostrare che “guidano la barca” fanno apparire il fumo per l’arrosto.

Il cantiere della riforma federale è allo stadio qui descritto:

Federalismo demaniale. E’ stato il primo dei decreti e riguarda il trasferimento degli immobili statali ai Comuni (o Province o Regioni) in cui si trovano tali beni patrimoniali. E’ stato approvato il 26 giugno 2010, però il Presidente dell’Anci Sergio Chiamparino afferma «non è stato finora trasferito un solo mattone..» e sono sorti problemi sugli elenchi dei beni non alienabili dalla proprietà statale.

Roma Capitale. Approvato il 17 settembre 2010, è il decreto più indigesto, non solo alla Lega. Riguarda lo status di Roma, un quadro normativo sottratto alla discussione annuale in sede di finanziaria. La prevista intesa tra Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma non è stata ancora raggiunta.

Fabbisogni e costi standard. Approvato il 18 novembre 2010. Questo decreto dovrebbe essere l’ architrave del federalismo. Peccato però che sia dimezzato. Fissa infatti il metodo per arrivare alla definizione delle risorse necessarie a ciascun ente rispetto i servizi erogati, ma le cifre ( dato decisivo) sono rinviate a successivi provvedimenti, avendo precisato che non si seguirà – per ripartire risorse centrali – il criterio della spesa storica degli enti locali. A volte, non poche, ciò ha significato coprire sperperi continuativi.

Federalismo municipale. Approvato il 3 marzo 2011. E’ il recente tormentato decreto, che in in un arco di tempo triennale, sostituirà circa 11 miliardi di trasferimenti statali con imposte proprie comunali o compartecipazioni. I punti più significativi sono: la cedolare secca sugli affitti; l’imposta municipale sugli immobili (imu); lo sblocco dell’addizionale Irpef per alcuni Comuni, l’accesso dei municipi all’anagrafe tributaria, la pubblicazione dei fabbisogni standard per ciascun servizio.

In sintesi il decreto prevede quanto segue:

1- Rivoluzionata la tassa sulla casa: Il decreto sul federalismo municipale rivoluziona l’imposizione immobiliare. Già da quest’anno arriva la cedolare secca sugli affitti: i proprietari che la sceglieranno non saranno più tassati in base alla loro aliquota marginale Irpef,  ma in misura fissa del 21% (o del 19% per gli immobili a canone concordato). Per incentivare anche gli inquilini viene prevista lo stop all’adeguamento automatico del canone d’affitto. Dal 2014 arriverà l’imu che accorperà Ici e Irpef su immobili non locati e avrà un’aliquote base del 7,6%.

 

2- Compartecipazione all’iva sui consumi. Al posto di 11 miliardi di trasferimenti erariali i sindaci si vedranno recapitare  un  mix di tributi propri e, soprattutto, compartecipazioni.

La prima riguarderà l’Iva sui consumi in una misura da fissare in un successivo dpcm (ma stimabile al 2,66%).

A questa si aggiungeranno una compartecipazione alla cedolare secca del 21,7% nel 2011 e del 21,6% nel 20l2 e un’altra del 30% sul gettito prodotto dai trasferimenti immobiliari.

A queste risorse si aggiungeranno i circa 11,5 miliardi di gettito atteso dall’introduzione dell’imposta municipale unica (Imu).

 

3- Addizionale Irpef, anche  retroattiva. Per far quadrare i bilanci, i sindaci hanno spuntato anche lo sblocco dell’addizionale trpef, che riguarderà solo i municipi dove non ha ancora superato lo 0,4% e potrà essere alzata al massimo dello 0,2% all’anno. Può essere applicata a decorrere dai bilanci del 2010.

Al tempo stesso viene introdotto un contributo di soggiorno per ogni notte trascorsa in albergo dai turisti che varierà in proporzione del prezzo delta camera ma non potrà superare i 5 euro.

Rinnovata infine la tassa di scopo che servirà a finanziare le opere pubbliche e potrà durare 10 anni anziché 5.

Per ognuna di tale norma servirà un regolamento di attuazione da emanare entro 60 giorni.

 

4- Partecipazione attiva alla lotta anti-evasione. Per incentivare i comuni a partecipare alla lotta anti-evasione il provvedimento aumenta dal 33 al 50% la quota sui tributi statali recuperati sul loro territorio. Contemporaneamente vengono quadruplicate le sanzioni per chi non denuncerà il possesso di un immobile fantasma entro la scadenza prevista dalle legge A tal proposito è probabile che il termine previsto dal decreto (1’aprile 2011) venga spostato di un mese visto che il milleproroghe ha spostato la data limite per l’emersione dal 31 marzo al 30 aprile.

 

 

In allegato, per saperne di più: 

un primo file con tre articoli da "Il Sole 24 Ore" del 3 e 4 marzo 

  • Via libera al federalismo di Eugenio Bruno
  •  L’ABC del fisco comunale in 14 voci Claudio Tucci
  • Tassa piatta per gli affitti di Saverio Fossati e Gianni Trova  

e due due articoli da "Il Corriere della Sera"

  •  Altolà delle Regioni del 3-3-11
  •   L’Accordo Governo-Regioni del 15 dicembre 2010

 

Allegato:
Via libera al federalismo.doc
Altolà delle Regioni_ Corriere_3-3-11.doc
Accordo Governo-Regioni del 15 dicembre 2010.doc

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