EURO: MISSION IMPOSSIBILE? – A.Serafino – economia & finanza –

Euro mission impossibile? La moneta unica europea ed il sistema bancario (Bce) regolatore, sono indicati come i principali motivi del peggioramento della nostra liquidità: crescente incidenza dei tassi d’interesse per rinnovare i titoli del debito pubblico in scadenza e conseguentemente – per mancanza di risorse prosciugate dal pagamento degli interessi su tali titoli – del peggioramento della qualità e dell'universalismo di nostri fondamentali servizi pubblici ( es. scuola, sanità) e del prosciugamento degli incentivi per la ricerca finalizzata a nuova occupazione. Così in modo alquanto sbrigativo ( senza dagiata valutazione dei pro e deicontro) si propongono ricette  economiche imperniate su argomenti accattivanti per l’opinione pubblica (specie quando si evidenziano i soli aspetti convenienti) come il riprenderci  la sovranità nazionale emettendo la quantità di moneta ritenuta necessaria, svalutandone il,valore di scabio e con questo riducendo il valore nominale dei debiti (vero) ma tacendo sul fatto che perderebbero valore di scambio ( vero anche questo!) il già debole potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. Tacendo sul fatto che qualsiasi prestito per le casse dello stato sarebbe ad interessi più elevati. Queste tesi sono sostenute da un arco variegato che va ad esempio da Beppe Grillo a molti settori della Lega, ma non solo.

La modalità d’introduzione dell’euro nel nostro paese ( ma non così per la gran parte di altri stati europei) è stata fatta con una faciloneria disarmante favorendo un generalizzato raddoppio dei pressi e di non poche tariffe, con l’espediente tutto italiano di applicare nella vita quotidiana un nostrano valore di scambio delle etichette: se prima si vendeva a 1000 lire dopo l’etichetta riportava 1 €uro, se erano 10.000 lire sono diventate ( in moltissimi casi) 10 euro, quindi equivalente a 19.362 lire. Scambio di etichette al valore 1 a 1 anziché 1 a 0.50. Questa è stata la fregatura e l’inganno. Un euro vale 1.936,27 lire. Non furono accolte le richieste di chi sosteneva l’obbligo tassativo della doppia etichetta ( valore precedente in lire e valore nuovo in euro) che avrebbe tagliato le unghie a facili guadagni e speculazioni. Il popolo sovrano è stato attonito ed ingannato. I grandi comunicatori che utilizza i potenti media sono stati pressoché silenti in materia.

Così l’effetto trascinamento per l’impoverimento nel potere dì acquisto dei salari e delle pensioni è stato pesantissimo, in particolare per i redditi medio-bassi e bassi. C’è da meditare perché serve ancora.

Non ha vigilato il Governo con i propri organismi (fatto gravissimo), hanno sonnecchiato i sindacati più rappresentativi (fatto grave e preoccupante). Di ciò si discute poco ancora oggi e la proposta di uscire dall’euro per rilanciare la nostra economia e svalutare i debiti fa proseliti. Si tace che pur avendo la possibilità di finanziarci a tassi bassi ( grazie all’euro) non ci sono stati, in Italia come in taluni altri paesi europei, massicci investimenti nella ricerca, nell’innovazione, nel modo di produrre per aumentare la produttività ferma da ben oltre 10 anni

Alleghiamo cinque articoli sulla complessa materia.

Il primo tratto dal sito web di Beppe Grillo ben orecchiabile con facili ed ingannevoli proposte per problemi intricati e complessi. Le indubbie capacità mediatiche del comico-politico contribuiscono a far salire i consensi..

Il secondo ed il terzo sono di Guido Rossi che non concorda con Paul Krugman per il quale dichiara una gran stima. Il Nobel dell’Economia in un passaggio di un suo recentissimo articolo prospetta, un po’ a sorpresa, l’abbandono dell’Euro a causa della suicida politica della Bce che non emette liquidità, eurobond, a favore degli stati sovrani ma solo delle Banche; Guido Rossi contesta a Krugman il fatto che l’euro sia stata da lui paragonata alla “barbara reliquia” del Gold Standard, il sistema aureo che regolava la finanza al tempo della grande depressione degli anni ’30.

Il quarto articolo di Marco Masera argomenta su "L'Euro è forte, Eurolandia no".

Il quinto è di Marc Lazar dopo il primo turno presidenziale in Francia su "Così sopravvive il socialismo stile Holande".

Per approfondire l’intricata materia consigliano la lettura dei tre articoli allegati

Allegato:
euro_mission_impossibile_grillo.doc
europa_salva_se_si_libera_delleuro_krugman.doc
leuro_non_e_reliquia_barbara_rossi.pdf
leuro_e_forteeurolandia_no_masera.pdf
la_sopravvivenza_del_socialismo_lazar.pdf

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