CONTRO IL CALDERONE ED IL POPULISMO – A.Serafino – politica 18/8/11

Per contenere i costi dello Stato il governo, nella vicenda dei piccoli Comuni, ha fatto un calderone e del populismo. Un calderone è il miscuglio di cose disparate. Per il populismo ci sono almeno una dozzina di definizioni: da quelle nobili a quelle spregiative come “Atteggiamento demagogico volto ad assecondare le aspettative del popolo, indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto, della loro opportunità”. Le decisioni contenute nel decreto di ferragosto per quanto riguarda il taglio ai costi della politica sono intrise di questi due sostantivi, in modo specifico per quanto riguarda i piccoli Comuni facendo anche leva su un mal sopito istinto italico nel confidare nelle virtù di “un solo uomo al comando”, affidarsi al cosiddetto decisionismo, sia per la guida politica sia per la riduzione dei costi ed il controllo dei bilanci pubblici.

Il calderone ed il populismo hanno consentito commenti positivi alla manovra di ferragosto in quanto  verrebbero tagliate ben 40.000 poltrone. Un successo per l’avvio del taglio ai costi della politica. Tra questi commenti anche quelli di Raffaele & Luigi, il binomio che si è autocertificato come sindacato riformista ed unitario in P.zza del Popolo nella manifestazione Cisl-Uil del 18 Giugno. Per poltrone, nel sentire popolare, s’intendono quegli incarichi che portano onori e compensi significativi ( come ad esempio, le designazioni fatte dagli EE.LLL per il Consiglio di Amministrazione  o di Sorveglianza di Banche o Fondazioni o tanti altri incarichi similari nelle Partecipate).

Esaminando i 20 lunghi articoli del decreto n.138 del 13 agosto si fa fatica ad individuare 40.000 "poltrone"; se non erriamo una gran parte di esse non sono altro che sedie popolari occupate da consiglieri, assessori e sindaci di piccoli comuni che ben assolvono i loro compiti con un buon rapporto e collegamento con i cittadini. Di norma sono i più virtuosi. I piccoli Comuni sono finiti, proprio per il loro scarso peso elettorale, nell’occhio del ciclone sinonimi di "anima degli sprechi o poltrone da eliminare". I Comuni sotto i 1000 abitanti, nel 2014 eleggerebbero solo il “borgomastro” e non più i 12 consiglieri (8 per la maggioranza e 4 per la minoranza). Questi 23.670 mancati consiglieri ( 12 consiglieri per 1970 Comuni sotto i 1000 abitanti) fanno parte delle 40.000 "poltrone" tagliate di cui parla la propaganda governativa?. E poi ci sono le altre riduzioni del numero di Consiglieri per i Comuni da  1000 a 3.000 abitanti (solo 5 Consiglieri); quelli da 3.000 a 5.000 ( solo 7); quelli da 5.000 a 10.000 ( solo 9). Altre migliaia di "poltrone" ? 

 

In Piemonte i Comuni sotto i 1000 abitanti sono ben 598. Alcuni di essi hanno un’estensione territoriale più vasta del Comune di Torino. Mettere “queste poltrone” al pari di quelle dei Consigli Regionali, Provinciali  (da ridurre come numero ma soprattutto come indennità, in quanto sono  pari o superiori a quelle dei Parlamentari) è un insulto politico: quei consiglieri percepiscono per ogni seduta del Consiglio Comunale da 17 a 23 euro lordi, quei sindaci si fermano ad indennità sotto i 1.000 € lordi ed a volte sono a titolo di volontariato.

 

Troppi i Comuni in Italia? Sono poco più di 8.000 per circa 60 milioni di abitanti. In Germania sono 12.320 con circa 20 milioni in più di abitanti; in Francia sono 36.000 con il 90% sotto i 3.000 abitanti; in Spagna 8.106; in Austria sono 2.300 per 8 milioni.

 

Altro populismo è fare le riforme a metà che come insegna la casistica italiana è cosa peggiore che lasciare la situazione allo stato quo: le Province se sono superate vanno abolite tutte quante e con gradualità trasferite le competenze e gli organici in parte alle Regioni, in parte ai Comuni capoluogo. Non ha senso cancellarne una qui e una lì. L’assetto istituzionale si complica anzichè semplificarsi.

 

L’Anci Piemonte, l’Uncem Piemonte, l’Anpci e Lega autonomie hanno indetto una prima manifestazione, a Torino, per Lunedì 22 Agosto alle 10 davanti alla Prefettura.

L’Anci Nazionale mobilità tutti per il 29 Agosto a Milano.  E’ importante esserci.

E la Cisl dove sta? Con il populismo calderone?

 

Per saperne di più leggi gli allegati

 

 

Allegato:
Saitta difende i Comuni.doc
Anci chiama alla mobilitazione.doc
Piccoli Comuni in rivolta.doc
Poltrone vere si liberano nelle Fondazioni bancarie.doc
Semplificazione non cancellazione_Guerra.doc
Vignale aboliamo il Segretario Comunale.doc

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