Brevetti liberi e Eu

Qualcosa si è mosso sul fronte istituzionale della sospensione dei brevetti dei vaccini anti-Covid. Nella discussione in plenaria all’Europarlamento, a Bruxelles, i gruppi politici hanno espresso posizioni molto diverse ma nella notte di mercoledì 19 maggio, è stato votato a maggioranza, con molti No e numerose astensioni, un emendamento della Gue (sinistra) che invita la Ue a «sostenere l’iniziativa presentata da India e Sudafrica al Wto per la sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, le attrezzature e le terapie per far fronte al Covid-19».

produzione di vaccini

Un risultato non vincolante in quanto l’Europarlamento voterà a giugno su una posizione definitiva. I voti a favore sono stati 293 (con il gruppo Gue hanno votato S&D e Verdi), 284 contrari e 119 astensioni.

Pd e M5s si sono espressi a favore, Fratelli d’Italia e Forza Italia contro, la Lega si è astenuta.

Con una maggioranza molto più ampia (468 a favore) è passata anche la proposta di garantire un «accesso equo, tempestivo e a prezzi contenuti al vaccino per i paesi in via di sviluppo, in particolare per quanti appartengono a gruppi vulnerabili e a alto rischio», come i malati di Aids. L’Europarlamento chiede a Big Pharma di «condividere le proprie conoscenze e i propri dati» seguendo le indicazioni dell’Oms. (in allegato l’articolo pubblicato su Il Manifesto).

La rivista Il Mulino pubblica due interessanti articoli, il primo sulla sospensione dei brevetti, il secondo sull’errore della Ue di non aver adottato il vaccino Astrazeneca.

Andrea Roventini, è il coordinatore del progetto di ricerca GROWINPRO finanziato dalla Commissione Europea,  in “Sospensione dei brevetti e politiche d’innovazione”,  risponde a due domande. La «liberalizzazione» dei brevetti può distruggere l’innovazione e lasciare impreparati di fronte a una nuova epidemia come sostengono le imprese farmaceutiche? O è possibile immaginare il trasferimento tecnologico e aumentare la produzione mondiale di vaccini? C’è una sottoproduzione mondiale di vaccini che colpisce le vite e la crescita economica della popolazione del Sud Globale: solo lo 0,3% dei vaccini prodotti è andato ai Paesi a basso reddito. Questa situazione minaccia anche la salute e la ripresa dell’economia dei Paesi sviluppati. Un articolo recente stima, infatti, che nel 2021, il 49% dei costi economici della pandemia saranno sostenuti dalle economie avanzate anche in caso di completa vaccinazione della loro popolazione. Senza contare che queste stime non considerano il possibile sviluppo di nuove pericolose varianti come accaduto in Brasile e in India. Per questo motivo, il Fondo monetario internazionale considera l’aumento della produzione di vaccini la prima priorità di politica economica.

Come si può raggiungere questo obiettivo? Un primo passo è la «sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini» (e sui farmaci, ventilatori, etc.), richiesta lo scorso ottobre alla Wto da India e Sud Africa e appoggiata da oltre 100 Paesi. Recentemente anche gli Stati Uniti si sono espressi favorevolmente a tale proposta che è supportata da 200 premi Nobel e ex capi di Stato (per l’Italia, Prodi e Monti).

A tale possibilità si sono opposte le case farmaceutiche che hanno già dispiegato legioni di lobbisti per contrastarla. Le argomentazioni dei sostenitori dei brevetti a tutti i costi possono essere confutate facilmente, si veda, per esempio, gli articoli quiqui e qui. La loro sospensione è infatti «condizione necessaria» per il trasferimento di conoscenze e tecnologie per aumentare la produzione mondiale di vaccini. Tuttavia, non è una «condizione sufficiente» perché richiede adeguate politiche di trasferimento tecnologico, d’innovazione e industriali di cui si discuterà alla fine dell’articolo.

La sospensione dei brevetti è una condizione necessaria per il trasferimento di conoscenze per aumentare la produzione mondiale di vaccini, ma non è una condizione sufficiente, perché richiede politiche adeguate. Le argomentazioni dei sostenitori dei brevetti a tutti i costi sono logicamente contraddittorie: da un lato, si sostiene che la loro sospensione è inutile, perché le imprese dei Paesi del Sud Globale non hanno le conoscenze e le strutture per avviare la produzione dei vaccini; dall’altro, si paventa una riduzione dei profitti delle Big Pharma che porterebbe a un drammatico calo dell’innovazione. La realtà è ben diversa.

Nel mondo ci sono più di 250 imprese che potrebbero produrre vaccini, ma Pfizer, Moderna e AstraZeneca non hanno risposto alle loro richieste. Inoltre, nessuna grande impresa farmaceutica ha utilizzato il Covid-19 Technology Access Pool dell’Organizzazione mondiale della sanità per condividere le proprie tecnologie e conoscenza con i Paesi del Sud globale. È vero che trasferire le nuove tecnologie alla base dei vaccini richiede tempo, specialmente per quelli mRNA, ma questo non può essere un ostacolo alla sospensione dei diritti di proprietà.

L’analisi degli accordi di produzione tra le imprese farmaceutiche mostra che ci vogliono circa due mesi per iniziare a produrre vaccini adeno-virus come AstraZeneca e Johnson&Johnson e non più di sette mesi per quelli mRNA. In realtà, se si considera il caso di Moderna, il tempo è tra i due e i quattro mesi, come affermato dal suo ex direttore chimico Suhaib Siddiqi. (…)

per proseguire nella lettura attiva link https://www.rivistailmulino.it/a/sospensione-dei-brevetti-e-politiche-d-innovazione?&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Strada+Maggiore+37+%7C+17-21+maggio+%5B7837%5D

Articolo correlato, sempre su Il Mulino, di Fabio Paglieri, “Mentire dicendo la verità: trasparenza e cattiva comunicazione sui vaccini” , l’episodio di Astrazeneca registra come l’Ue, già indietro nella campagna vaccinale, si sia privata di un vaccino efficace, sicuro ed economico, per un mix di comunicazione fallace, pavidità politica e conflitti di interessi. (…) https://www.rivistailmulino.it/a/mentire-dicendo-la-verit-trasparenza-e-cattiva-comunicazione-sui-vaccini?&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Strada+Maggiore+37+%7C+17-21+maggio+%5B7837%5D

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