AVER PAURA DEGLI IMMIGRATI? – non aver paura della paura? -immigrati a zonzo senza futuro-

“Non aver paura della paura” è una frase di Giulio Cesare, ma non finì bene! Oggi è ripetuta da leader nazionali per contrapporsi a chi “soffia sulla paura” per i troppi immigrati…a zonzo, per l’immigrazione priva di flussi controllati. I protagonisti di questi slogan politici-elettorali  sono ben noti, quotidianamente sui media. E’ così difficile rimuovere le cause principali che determinano preoccupazione e paure nei cittadini?

Eppure vien da dire che le 7 proposte (v. allegato)  avanzate da 19 associazioni cattoliche, che non richiedono grandi risorse finanziare, contribuirebbero a rimuovere una parte delle cause oggettive che ingenerano paura e preoccupazione tra i cittadini. Il documento sarà presentato ai candidati alle elezioni politiche perché lo facciano proprio.

In molte città l’indignazione (e la paura) di cittadini si manifesta anche per la presenza irregolare di accampamenti, di occupazione di case e palazzine vuote (es. ex-Moi a Torino), di stabili pubblici e di case assegnate o sfitte;  poi “si soffia sul fuoco” per la manutenzione  pubblica carente, per trasporti pubblici insufficienti, per sporcizia superflua qua e là. Tutto ciò si concentra con particolare peso e diffusione nelle periferie di grandi e medie città.

Da una parte si “soffia sul fuoco” dall’altra non si danno risposte politiche e amministrative alle  cause oggettive che determinano proteste, allarmi e paure.

Così il malcontento e l’indignazione scivolano su un piano inclinato sul quale sentimenti xenofobi, razzisti e anche retoriche nazionaliste di stampo fascista e nazista si fanno strada. Eppure essere xenofobi non significa essere anche razzisti e tantomeno fascisti.

Molti slogan anti immigrati si affievolirebbero se venissero a cessare “gli effetti collaterali”, materiale e psicologici, conseguenti a  “campi irregolari” nelle periferie o “di troppi giovani neri…a zonzo, con telefonino”. Eppure si potrebbe iniziare, con oneri contenuti, con qualche esempio:

servizi igienici chimici provvisori, per evitare che lo diventino questo o quell’altro angolo di un parco, di un viale, o di strade secondarie; passaggi giornalieri di mezzi Amiat che fanno servizio nella zona per ritirare rifiuti e altro;

un’intesa a livello  Comunale-Prefetto per utilizzare i rifugiati in attesa di risposta alla richiesta di soggiorno o di protezione in attività di piccola manutenzione per i “beni comuni” (verde, strade, verniciature).

Alla paura, ovvero alla percezione di un pericolo, reale o supposto, ai timori bisogna rispondere con provvedimenti per rimuovere quei sentimenti di preoccupazione e di allarme.

E POI CON PAROLE E CARTA STAMPATA diffondere i veri numeri dell’immigrazione in Italia che non è per nulla un’invasione, è un fenomeno per il quale la politica di accoglienza è inadeguata perché lo Stato si è tirato da parte assegnando il compito di provvedere al volontariato o – cosa davvero tragica – a cooperative “false”.

In allegato alcuni articoli con dati ufficiali Istat sull’immigrazione in Italia e dati dell’inchiesta dei Medici senza frontiere (Msf) sui campi profughi irregolari in Italia.

Il Viminale ha comunicato che sono aumentati i Comuni che hanno accolto il piano Sprar per l'accoglienza profughi, sono 1317. Un passino avanti…i Comuni italiani sono 8.000. (v.allegato)

  • Per maggior informazione aprire gli 8 allegati
0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *