ALZO ZERO SU QUESTA POLITICA – redazione – politica & democrazia 21/7/10

L’Italia è disgustata dallo spettacolo offerto ogni giorno dalla politica. La denuncia arriva da Famiglia Cristiana con un articolo fortemente critico nei confronti della classe politica italiana impegnata a "sistemare se stessa e le proprie pendenze" più che "a risolvere i gravi problemi del paese". Un richiamo che arriva dopo la denuncia della Cei, di qualche settimana fa, in merito alla mancanza in Italia di una classe dirigente adeguata alla crisi del Paese. Quanto scritto in  “Primopiano” del n.33 di Famiglia Cristiana, 12 agosto, nel vivo delle polemiche nel Pdl che tutt’ora proseguonoè una critica ad alzo zero verso la classe politica italiana e nel contempo un invito ai giovani cattolici a farsi avanti per assumere responsabilità nella cosa pubblica, perché "non si può continuare con uomini che hanno scelto la politica per sistemare se stessi e le proprie pendenze".

Sul problema di questa politica italiana ci sono pervenuti due articoli di nostri lettori: Francesco Astengo e Franco Maletti. Il primo commenta un articolo di Nadia Urbinati ( pubblicato su La repubblica del 3 agosto) sul modello dello Stato-Azienda; il secondo tratta della democrazia interna e dell’affidabilità dei politici con riferimento specifico al Pd blichiamo.

Leggi i testi allegati

1 – Un Paese senza Leader   –  Famiglia Cristiana   12-8-2010

2- Antistato e personalizzazione della politica – Francesco Astengo

3- Chiarezza nel Pd – Franco Maletti

Allegato:
Un Paese senza leader_Famiglia Cristiana.doc
Antistato e personalizzazione della politica_1.doc
Chiarezza anche nel Pd.doc

2 commenti
  1. noname
    noname dice:

    E’ sorprendente come, ancora una volta, il settimanale cattolico Famiglia Cristiana ponga con chiarezza problemi che caratterizzano in negativo la politica italiana, specie quella berlusconiana. Mi vien quasi da ridere pensando che (senza offesa per gli orientamenti politici individuali) FC è più a sinistra del sindacato. Mi sarei aspettato (illusione, dolce chimera…) che argomenti del genere venissero affrontati anche da un quotidiano come Conquiste del Lavoro, nell’autonomia (di giudizio)che dovrebbe contraddistinguerlo, pensando che sono proprio i lavoratori, i pensionati, i precari, i disoccupati le vittime predestinate della politica economica governativa. Ma tant’è! Così si spiega, ad esempio, una distorsione temporale: Marchionne adotta il manganello contro tre operai ed RSU della FIOM, un giudice del lavoro impone la loro reintegrazione sul posto di lavoro, la Direzione Fiat dice di no e preferisce tenerli a spasso pur retribuendoli, e la CISL (mi sembra che Bonanni ne sia il più alto esponente) sostiene che Marchionne fa male ad operare in questo modo, perché dà adito alla FIOM di strumentalizzare (diciamo così) anche i tre licenziamenti: dunque, per trarre le conclusioni, per la CISL il problema del licenziamento arbitrario di tre lavoratori non è il nuovo padrone delle ferriere in golfino blu che vuole imporre LE SUE REGOLE, ma un’altra organizzazione sindacale. Personalmente sono stato ad un corso di formazione CISL a Firenze ( tre mesi, vecchi tempi) e lì mi hanno insegnato a rispettare le opinioni altrui, a criticarle si, ma a rispettarle: così facemmo, come FIM nei rapporti col movimento studentesco, confrontandoci davanti ai cancelli Fiat (anche di Sulmona) con volantinaggi continui, fino a che l’ultimo volantino era il nostro… Se il sindacato, unitariamente, riuscisse ad esprimere opinioni chiare sull’operato di un governo, allora sarebbe veramente degno rappresentante degli interessi generali e non più visti come "collaborazionisti".

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  2. noname
    noname dice:

    e speriamo che presto abbia una mailing list e diventando più interattivo, "irretisca" tanti internauti giovani e meno giovani. Delia Tasso

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