AFGANISTAN LA STORIA DI DUE LEADER: T. Ferigo – globalmondo- 11/9

 Dieci anni fa, alla vigilia dell’11 Settembre, veniva assassinato in Afganistan da un attentato suicida di Al Qaida il comandante Massoud, il leader antitalibano della alleanza del Nord. Uno dei pochi politici afgani in grado di tenere unito il paese e di contrastare il fondamentalismo talibano e i signori della guerra e dell’oppio. Massoud aveva cercato inutilmente sostegno in Occidente.

 

Nel mondo si ricorda l’11 Settembre di dieci anni fa quando crollarono le torri gemelle a NY. Si possono leggere dichiarazioni del tipo, “ al terzo aereo ho capito che eravamo in guerra” ( D . Cheney vicepresidente USA), “ quello che mi faceva più soffrire era l’impotenza ( R. Giuliani , sindaco NY),” tra le macerie ho scoperto il mio mestiere,ispiravo la gente” ( G. Bush). Per fortuna ci sono anche voci non banali, occorre però cercarle. Non sono in prima pagina. Ma non è di questo che voglio parlare, vorrei invece ricordare un altro atto terroristico che avvenne proprio in quei giorni, non in USA ma in Afganistan. Un attentatore suicida , facente parte di Al Qaeda Algeria, toglieva la vita a AHMAD SHAH MASSOUD, il leader afgano oppositore dei talibani. Poco tempo prima della sua morte Massoud aveva dichiarato al giornalista tedesco Sebastian Junger che lui si opponeva al totalitarismo religioso dei talibani come si era opposto a quello ideologico dei sovietici.Voleva un afganistan unito e non dominato dal fanatismo etnico e religioso.

Massoud era stato anche in Europa per mettere in guardia del pericolo. Fu accolto freddamente o ignorato. Chirac non lo ricevette.

Da quell’attentato di dieci anni or sono l’Afghanistan è passo,passo scivolata nella guerra etnica e religiosa, che USA e NATO sono incapaci di arrestare.

 

Sempre nel 2001 la conferenza di Bonn nominò Hamid Karzai presidente ad interim dell’Afghanistan. Kazai sembrava un leader credibile anche per l’alleanza del Nord, quella di Massoud. Si rivelò invece un disastro.

 

La storia di questi due leaders – l’amato, coraggioso e dignitoso Ahmad Shah Massoud e l’erratico, paranoico e sempre più affamato di potere Hamid Karzai – è la storia del declino politico afgano.

Karzai vinse le elezioni nel 2004 in modo (quasi)  corretto ma nel 2009 furono denunciati pesanti ed estesi brogli.

Nello stesso tempo scoppiarono scandali: truffe fatte dal fratello ai danni della banca di Kabul. Fondi scomparsi per costruire ville a Dubai. La Norvegia ha per questa ragione interrotto gli aiuti fintantoché il mistero dei fondi bancari scomparsi non venga chiarito.

Altro scandalo non finanziario ma politico è stato il tentativo di karzai di sbarazzarsi di 62 membri del parlamento appartenenti all’opposizione. Ieri una manifestazione di circa seicento persone si è svolta a Kabul chiedendo le dimissioni del Presidente. Gli slogans non erano solo contro Kazai ma anche verso la NATO e gli USA. Se se ne va Berlusconi si respira. Se se ne va Karzai senza che l’opposizione esprima un leader ed un programma, aumenta solo il caos. Esercito demotivato, scorribande dei  signori della guerra, intensificazione terrorismo,lotte interetniche…Tenere Kazai è un disastro .Dimetterlo altrettanto. La lungimiranza della realpolitik !

Osama Bin Laden sapeva bene cosa faceva quando fece assassinare Massoud alla vigilia dell’11 Settembre. Privò gli agfani antitalibani di un leader unificatore, competente e soprattutto rispettato.

Ad Occidente la realpolitik continuava a preparare i disastri del decennio successivo.

 

T.F

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