ACCORDO UNITARIO ELECTROLUX – redazione – economia & lavoro 28/3/11

Accordo unitario all’Electrolux (6.000 dipendenti). Nella multinazionale svedese dell’elettrodomestico sono stati scongiurati i licenziamenti, riassorbiti molti eccedenti ed assicurata a tutti una prospettiva di lavoro. I sindacati unitariamente e l’ azienda trovano l’intesa dopo una trattativa no – stop, durata 20 ore, che tutela l’occupazione e apre a nuove  politiche attive del lavoro. I metalmeccanici veneti sono capaci di unità in situazioni difficili. Alla Fiat si dovrebbe essere capaci di prendere esempi anziché pretendere di avere, ognuno per sé la giusta linea. Licenziamenti scongiurati, produzione più solida, per tutelare il lavoro di 6 mila dipendenti saranno utilizzati ed incentivati il part-time  e l’auto-imprenditorialità. Nella prima settimana di aprile si svolgeranno le assemblee a Susegana (Treviso) e Porcia (Pordenone) per poi  esprimersi con il referendum. Anna Trovò, segretaria nazionale della Fim considera “ l’accordo positivo, in quanto consente di affrontare i problemi di natura economica ed industriale posti da Electrolux, conferma la missione industriale di tutti gli stabilimenti italiani, programma la scansione temporale di significativi investimenti per il miglioramento del prodotto del processo della competitività e per l’innovazione. Inoltre tutela i lavoratori evitando i licenziamenti e prospettando iniziative importanti di politiche attive del lavoro in varie forme che vengono sostenute ed incentivate, inoltre definisce modalità di verifica e monitoraggio sulla realizzazione degli impegni industriali definiti con il coinvolgimento delle istituzioni ai massimi livelli”. 

Nello stabilimento di Porcia, i lavoratori in eccedenza scendono da 299 a 287 e si prevede un ulteriore ridimensionamento con le due linee di montaggio che funzioneranno con turni di sei ore anziché 8. Si stima  che per 100 persone che aderiranno al part time volontario ( e fortemente incentivato) si riduce di 25 il numero degli eccedenti. E’ la prima volta che s’incentiva economicamente il passaggio dal contratto full time a quello part-time.

Si registra nuova fiducia per il futuro dello stabilimento di Porcia, in forte crisi dal 2008 a seguito del crollo del mercato dell’elettrodomestico. Il piano industriale è stato riprogrammato a 1,3 di pezzi annui a fronte dei precedenti 1,5 milioni e degli 1,28 milioni realizzati nel 2010. Ha pesato il fallimento, nel 2009, del cliente tedesco Quelle, a cui erano destinati tra i 150-200mila pezzi all’anno. Sempre in termini di prospettive, Porcia è destinata a specializzarsi nell’alto gamma: lavatrici con carico di circa 7 chilogrammi e centrifughe sui 1.200 giri. Anche il marchio Aeg, ora prodotto in Polonia, dovrebbe rientrare in esclusiva a Porcia.

 

Per altri particolari leggere gli articoli su www.conquistedellavoro.it del 26-3-11
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