BANDA LARGA A TRE FACCE – a che punto è l’italia? – rapporto di F.Caio e commenti –

La banda larga è una delle infrastrutture strategiche di questo mondo profondamente cambiato e in continua veloce trasformazione. E’ un’autostrada informatica; serve come, e più ancora, delle tradizionali autostrade all’epoca della motorizzazione popolare in Italia. Vale qualche punto di Pil per quanto può imprimere di efficacia e efficienza ai processi economici e burocratici. A che punto è l’Italia? Il recente Rapporto preparato da Francesco Caio sullo sviluppo delle reti di nuova generazione ha delineato una Italia a tre facce. Le aree dove si esprime una elevata domanda di servizi a banda larga, corrispondenti a metà della popolazione, sono interessate negli ultimi due anni da processi di investimento importanti da parte di più di un operatore (Telecom Italia, Fastweb e, nei piani annunciati, Vodafone Italia), finalizzati a portare reti in fibra ottica fino agli armadi di strada (la soluzione che viene definita FttCab), per poi utilizzare la rete in rame esistente per colmare l’ultimo tratto, fino alle case degli utenti (..)

Una soluzione che garantisce una velocità di almeno 30 Mbps, e, se estesa a tutto il territorio nazionale, fino a 100 Mbps al 47 per cento della popolazione. Vi è poi un secondo gruppo di territori dove la domanda di servizi broadband non giustifica lo sviluppo di più reti, ma in cui Telecom Italia ha annunciato piani per la soluzione FttCab: un ulteriore 20 per cento della popolazione verrebbe coperto in questo modo nei prossimi tre anni. E poi, il vuoto: il restante 30 per cento della popolazione vive in aree dove, per densità della domanda e costi di sviluppo della rete, nessun operatore privato intende muoversi (…).

Questa Italia a più facce corrisponde probabilmente all’esperienza di molti nostri lettori, che passando dalle buone connessioni di cui dispongono nella propria città sono impegnati in questi giorni estivi a vagare con il proprio tablet o pc tra un dosso e una collina cercando un punto dove almeno il segnale mobile consenta di collegarsi a Internet.(..)

Per saperne di più sulla banda larga, sull’Italia a tre facce, su una politica per lo sviluppo della rete, vedi l’articolo, allegato, di Carlo Cambini, Michele Polo e Antonio Sassano  21.08.14  lavoce.info

Allegato:
italia_a_banda_larga_aavv_lavoce.doc

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