VITA DEMOCRATICA E CESARISMO – G.Bodrato – intervista –

C'è un declino della vita democratica e il premier è un pò Cesare. Guido Bodrato ha rilasciato un’intervista a Jacopo Iacobini (La Stampa) dopo la sua partecipazione al dibattito, sabato 14 febbraio a Torino, con Gustavo Zagrebelsky, sul declino della vita democratica. 

Bodrato è stato protagonista delle stagioni del centro-sinistra quando la politica era strettamente collegata ai contenuti e se ne discuteva anche in periferia e nelle fabbriche. A quel tempo era considerato “una testa fine”. I suoi critici gli addebitavano un deficit di “grinta”, ad esempio alla Donat Cattin o per essere nell’attualità alla Landini.

La vita democratica è in declino per varie ragioni: analfabetismo, diffuso anche di ritorno, su economia, finanza e sulle nuove tecnologie; dibattito fondato sull’identità da difendere sempre e su quella dell'interlocutore da delegittimare se non distruggere; parole “gridate” e iperboli, cesarismi di vario tipo.

Bodrato prima di essere stato un qualificato esponente della DC, della sinistra democristiana, è stato e tutt’ora esprime nel sociale e nella politica un certo modo d’interpretare il cattolicesimo democratico, come Sergio Mattarella: un qualcosa di ben diverso “dal ritorno democristiano” che abbonda nei commenti sui media quando riemergono, dall’ambito discreto in cui operano, personalità come Mattarella e Bodrato..

L’intervista di Bodrato inizia con questa considerazione «Quando c’è una tentazione di cesarismo, bisogna ricordare ai cesaristi che tutti i Cesari hanno sempre dietro di sé, prima o poi, l’ombra di Bruto. Se crei una condizione di sistema in cui l’unico modo per batterti è ucciderti (contro l’idea di Popper, che pensava che l’avversario potesse sempre rivincere la volta successiva, e non dovesse esser mai annientato), produrrai prima o poi una congiura e un pugnale» (…).

Per proseguire nell’interessante lettura aprite l’allegato

Allegato:
il_premier_un_po_cesare_bodrato.doc

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