UN PRESIDENTE SENZA COSTITUZIONE – T.Ferigo – egitto e generali

Il Presidente dell’Egitto Morsi, un dirigente dei fratelli mussulmani ha dismesso  il maresciallo H.Tantawi  il leader del supremo consiglio delle forze armate (SCAF). Stessa sorte per altri due generali.

Il presidente ha dichiarato, che Tantawi  e il gen. Anan rimarranno come “consiglieri” e ha loro conferito l’Ordine del Nilo , un’alta onorificenza per i loro servizi alla nazione.  Il Presidente non manca di ironia è stato uno dei commenti. Gli egiziani sono noti in tutto il Nord Africa per il loro senso dell’umorismo.

Anan è stato rimpiazzato con il Ge. S. Subhi che si è particolarmente distinto per le sue capacità di dialogo con i gruppi salafiti, in particolare ha giocato un ruolo importante nel convincere lo SCAF di permettere ad un fondamentalista di Suez a lasciare una moschea  durante uno scontro tra salafisti e forze armate nel mese di maggio.

Il Prof. Cole dell’Università del Michigan, suggerisce un’interpretazione interessante della situazione egiziana dopo la elezione di Morsi alla presidenza. A suo parere si profila una situazione simile a quella della Turchia prima degli anni 90, con una doppia sovranità. Un governo civile eletto e un uno stato ombra costituito dai militari.

Nel lungo periodo, come successo in Turchia, l’autorità eletta acquista maggior legittimità. Se questo accadrà anche in Egitto solo il tempo lo dirà. Il processo potrebbe richiedere parecchio tempo, probabilmente molti anni.

Altra decisione importante di Morsi è stata la scelta come suo vice-Presidente di M.Makki, un magistrato che si è battuto per la separazione dei poteri promuovendo nel 2006 una manifestazione di giuristi per questa causa. Ha anche sostenuto l’emendamento alla costituzione  nel 2005 per consentire  più di un candidato alle elezioni presidenziali, (prima la sola possibilità era la candidatura di Mubarak scelto per referendum, che naturalmente vinceva).

Morsi ha inoltre dichiarato nulla la dichiarazione dello SCAF, emessa in Giugno per limitare le funzioni del presidente.

Se corrispondesse al vero la dichiarazione di Morsi di essersi consultato con altri ufficiali dello SCAF prima della decisione, ci troveremmo di fronte a un piccolo colpo di stato promosso da “giovani ufficiali” (era il nome del movimento guidato da Nasser che allontanò la monarchia) con l’approvazione del presidente. Tutte ipotesi. Che succederà ora ?

La portata dei provvedimenti di Morsi è indice di un duro conflitto tra lui e Tantawi, senza esclusione di colpi.

Senza unirsi ai molti sostenitori della teoria del complotto due fatti recenti lasciano pensare che la battaglia è combattuta con tutti i mezzi. All’inizio del mese il governo ha confiscato tutte le copie di al. Dustur, un giornale sostenuto da cristiani copti, che riportava in prima pagina un articolo d’accusa contro i fratelli mussulmani rei di complottare per la costruzione di un emirato islamico tipo Taliban, e invitando gli egiziani a sostenere la giunta militare.

Chi ha promosso l’articolo? Tantawi per creare problemi a Morsi o viceversa? Certo un’accusa senza fondamento non esce su un quotidiano senza suggerimento autorevole.

L’altro fatto è l’attacco di gruppi fondamentalisti a militari egiziani nella penisola del Sinai. I fratelli mussulmani hanno denunciato Israele come ispiratore al fine di impedire la riapertura del passaggio di frontiera di Rafah  verso la striscia di Gaza. Il confine è chiuso dal 2007 con la partecipazione gradita di Mubarak. I fratelli mussulmani vorrebbero riaprire il confine sul versante egiziano. L’attacco  in Sinai ha dato la possibilità a Tantawi di mettere la situazione militare al primo posto e  Morsi dovette andare in Sinai per lodare e incitare la truppa nella sua battaglia contro…….fondamentalisti islamici.

Insomma le ragioni di questi fatti non sono chiare. Complotti o meno cosa può succedere in un paese senza costituzione  e con una società civile colpita ma non morta  e il terremoto siriano? chi lo sa? Inshallah

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